Il 21 dicembre resterà nella storia come la data del “grande allargamento”. Ora l’Europa è lo spazio umano di 400.000 cittadini/e.
Cadono le frontiere e i paesi dell’Est registrano una crescita economica consistente. Ancora una volta si può constatare come i paesi dell’ ex impero sovietico non conoscono la miseria e la fame nella misura in cui queste realtà sono presenti nel Centro America, il “cortile di casa” degli USA.
Ma le contraddizioni restano vistose, enormi. L’Europa s’allarga, ma una comune politica europea non è ancora visibile.
L’allargamento, che ritengo un processo positivo ed irreversibile, porrà altri problemi, sia sul versante del dialogo con la Russia, sia sul quadro interno.
La libera circolazione pone problemi, ma evidenzia anche che ovunque crescono nuove povertà. E’ l’Europa solidale che stenta a farsi strada.
Su questo terreno politico, economico e culturale anche le chiese cristiane e le religioni possono contribuire, non stipulando nuovi concordati o cercando privilegi, ma diffondendo pratiche di solidarietà.
Se in Italia 500.000 minori sono sfruttati a livello lavorativo, allora sembra proprio che si globalizzi la povertà.
Non c’è un minuto da perdere nel controllo di questi fenomeni devastanti, incivili, fortemente regressivi.
Cadono le frontiere e i paesi dell’Est registrano una crescita economica consistente. Ancora una volta si può constatare come i paesi dell’ ex impero sovietico non conoscono la miseria e la fame nella misura in cui queste realtà sono presenti nel Centro America, il “cortile di casa” degli USA.
Ma le contraddizioni restano vistose, enormi. L’Europa s’allarga, ma una comune politica europea non è ancora visibile.
L’allargamento, che ritengo un processo positivo ed irreversibile, porrà altri problemi, sia sul versante del dialogo con la Russia, sia sul quadro interno.
La libera circolazione pone problemi, ma evidenzia anche che ovunque crescono nuove povertà. E’ l’Europa solidale che stenta a farsi strada.
Su questo terreno politico, economico e culturale anche le chiese cristiane e le religioni possono contribuire, non stipulando nuovi concordati o cercando privilegi, ma diffondendo pratiche di solidarietà.
Se in Italia 500.000 minori sono sfruttati a livello lavorativo, allora sembra proprio che si globalizzi la povertà.
Non c’è un minuto da perdere nel controllo di questi fenomeni devastanti, incivili, fortemente regressivi.
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