Dopo l'osceno invito a "curarsi" rivolto agli omosessuali dai centri per le "terapie riparative", molti gay e lesbiche hanno espresso un chiaro: NE FACCIO A MENO.
Anna Paola Concia, su L'Unità del 27 dicembre, fa appello alla ragionevolezza: "Di una cosa siamo malati noi lesbiche e gay. Siamo malati di normalità. Perchè poter vivere vite normali, essere considerati normali, questo sì è il nostro grande e profondo desiderio. Questo chiediamo a tutti. Servono leggi, serve cultura. Serve tutto per compiere anche nel nostro Paese quella che sarebbe una vera rivoluzione: la normalità dell'omosessualità".
Bisogna forse curare questi "curatori" che hanno il cervello colonizzato dal pregiudizio e dal catechismo cattolico ufficiale.
Anna Paola Concia, su L'Unità del 27 dicembre, fa appello alla ragionevolezza: "Di una cosa siamo malati noi lesbiche e gay. Siamo malati di normalità. Perchè poter vivere vite normali, essere considerati normali, questo sì è il nostro grande e profondo desiderio. Questo chiediamo a tutti. Servono leggi, serve cultura. Serve tutto per compiere anche nel nostro Paese quella che sarebbe una vera rivoluzione: la normalità dell'omosessualità".
Bisogna forse curare questi "curatori" che hanno il cervello colonizzato dal pregiudizio e dal catechismo cattolico ufficiale.
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