venerdì 18 gennaio 2008

ANCONA – CANTELMI

Anche il professor Cantelmi, presidente degli psicologi e degli psichiatri cattolici uniti in Associazione, dalle pagine del settimanale ciellino Tempi si dichiara “perseguitato” perchè cattolico e terapeuta cattolico.

Forse qualche pregiudizio in quella direzione esiste anche. Sono certamente più numerosi i pregiudizi riguardo agnostici, atei, credenti di altre religioni.

Ma Cantelmi difende a spada tratta le “terapie riparative” che si prefiggono di far rientrare nell'eterosessualità di gay e le lesbiche che si rivolgono ai centri cattolici che hanno scelto e praticato questo “percorso di guarigione” o “di conversione”.

Cantelmi nega il contenuto dell'intervista che Liberazione pubblicò il 23 dicembre narrando di un giornalista che, fingendosi gay, si presentò per la cura che seguì per sei mesi.

Che cosa c'entra in tutto questo il vecchissimo psichiatra Leonardo Ancona, notoriamente cattolico?

Ancona riconosce che ci sono terapeuti poco rispettosi del sentimento religioso, specialmente in Italia “E poi c'è anche il problema opposto: quello dei terapeuti cattolici che tendono a vedere con un occhio solo.

Per esempio, di Cantelmi tendo a contestare già la qualifica: ma chi glielo fa fare di presiedere un'Associazione come la sua? Me lo chiedo da una vita: perchè qualificare degli operatori psicologici o psichiatrici come cattolici?

La trovo una dizione ridondante: una persona perbene non deve qualificarsi come cattolica... Io non ho mai capito l'utilità e neppure la convenienza di un raggruppamento come quello che presiede Cantelmi...” (Repubblica, 14/01).

Chi glielo fa fare? Forse ne sanno qualcosa nei sacri palazzi, gentile professor Ancona.

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