venerdì 18 gennaio 2008

COME UN GAMBERO

Qualche volta andare all'indietro significa ricollegarsi alle origini e può essere saggio e vitale.

Altre volte andare indietro è un semplice ritorno al passato, la decisa rottura con il presente.

Il papa, celebrando domenica 13 gennaio la messa con la schiena rivolta ai fedeli, ha compiuto un deciso passo all'indietro, saltando quarant'anni di riforma liturgica per riportarci al pre-concilio.

Il messaggio è chiaro e coerente con il pensiero che Ratzinger manifesta apertamente da almeno 35 anni.

A me sembra che questo gesto riveli altri due messaggi: clero e popolo vanno non solo distinti, ma separati.

Il secondo messaggio mi sembra altrettanto duro: la gerarchia va per la sua strada, non guarda in faccia e non ascolta il popolo di Dio, ritiene di non averne bisogno, ma di volere soltanto trattare con un gregge.

I “pastori” ormai pascono se stessi? Dio, invece, continua ad occuparsi del Suo popolo, di tutti i popoli della terra e cerca pastori secondo il Suo cuore.

Nella chiesa più che mai è tempo di guardarsi in faccia, non di girarsi le spalle...

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