lunedì 4 febbraio 2008

CHI NON LO SAPEVA?

Quando arrivai a Catania nel 2000 per un incontro all’università, erano i giorni della festività di Sant‘Agata. Fui stupito da quello straordinario movimento cittadino… tutto “in onore” di Sant’Agata il cui nome campeggiava ovunque…

Alcuni docenti di quella università ed alcuni amici mi spiegarono dettagliatamente “la macchina” da soldi di questa festa popolare che attira in città quasi un milione di persone.

Quest’anno è arrivato a Catania addirittura il cardinale Sodano, uomo di estrema destra, per presiedere il solenne pontificale.

La festa è già iniziata nei quartieri della città. Che avverrà ora, dopo che la magistratura ha comunicato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari?

Le domande sono tante: come hanno fatto le cosche ad impadronirsi della festa? La curia che ruolo ha in tutto questo?

Più che di folklore e di religiosità popolare qui, come mi disse una giovane studente, si tratta di “Sant’Agata degli affari”. Del resto, non c’è proprio nulla che mi stupisca.

Queste feste popolari sono diventate sempre di più, con la complicità delle gerarchie, un affare, un modo di fare soldi in cui tutte le mafie vanno d’accordo nello spartirsi gli utili e nel riaffermare la loro forza.

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