giovedì 28 febbraio 2008

IL QUOTIDIANO DEI VESCOVI

L’Avvenire non è il quotidiano dei cattolici, ma il quotidiano politico dei vescovi italiani che, a volte, parla anche di religione e raramente riserva un po’ di spazio a questioni di fede. Ovviamente quella “doc”, garantita dal bollo vaticano.

Questa settimana ha fatto un sortita straordinaria: “Lo Stato deve garantire che i genitori di sinistra possano mandare i figli in scuole di sinistra, quelli liberali in scuole liberali, quelli cattolici in scuole di ispirazione cattolica”.

“Insomma - spiega Giacomo Samek Lodovici nell’editoriale – la posta in gioco non è la tutela degli interessi dei cattolici, bensì la salvaguardia della libertà delle famiglie di educare i figli secondo i propri valori e principi”.

Al nostro editorialista è sfuggito che, di questo passo, presto dovremo aprire scuole per buddisti, per induisti, per atei, per agnostici, per razzisti, per eterosessuali, omosessuali, bisessuali, transessuali, separati, divorziati…

E poi perché non aprire scuole per i figli e le figlie dei panettieri, dei salumieri, dei calzolai, dei preti, dei monsignori, dei bancari, dei mafiosi…? Questa è la salvaguardia della libertà secondo i vescovi italiani…

Sarebbe solo ridicolo se questa propaganda clericale non contrabbandasse come libertà una concezione che divide i cittadini in corporazioni le une in aggressiva concorrenza con le altre, con la maniacale ossessione di ampliare i propri spazi anziché costruire spazi aperti al confronto delle diverse culture.

Non un “pista” per ogni concorrente, ma una piazza di incontro, confronto, dialogo: ecco una delle caratteristiche della laicità.

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