Viene pubblicato ora il volume al quale lavorò trent’anni fa il teologo cattolico molto tradizionale Rudolf Pesch.
Le pagine dedicate all’esegesi sono tra le più degne di attenzione, anche se non dicono nulla di nuovo e sono molto inferiori ad altri scritti comparsi in questi ultimi decenni.
Stupisce lo stato della bibliografia, per nulla aggiornato nemmeno agli anni 80, quando l’opera vide la luce. Gli Autori critici vengono sistematicamente taciuti. L’autore, quando passa dalla esegesi all’ecclesiologia, può andare a braccetto con Ratzinger.
Si tratta di un testo che si inserisce nella palude teologica di questi anni e, tutto sommato, ne giustifica l’esistenza.
Le pagine dedicate all’esegesi sono tra le più degne di attenzione, anche se non dicono nulla di nuovo e sono molto inferiori ad altri scritti comparsi in questi ultimi decenni.
Stupisce lo stato della bibliografia, per nulla aggiornato nemmeno agli anni 80, quando l’opera vide la luce. Gli Autori critici vengono sistematicamente taciuti. L’autore, quando passa dalla esegesi all’ecclesiologia, può andare a braccetto con Ratzinger.
Si tratta di un testo che si inserisce nella palude teologica di questi anni e, tutto sommato, ne giustifica l’esistenza.
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