giovedì 24 aprile 2008

D’ACCORDO CON LUI

Giorgio Bocca, sul Venerdì di Repubblica del 18 aprile scrive un pacato elogio di Prodi.

“Ciò che in Prodi è insopportabile per i suoi avversari è la normalità, la sua vita privata è quella di una persona normale, civile. Non è un tycoon, non è un miliardario, non è un seduttore, un macho, e neppure un tiranno, è uno che essendo fra le persone più influenti nell’establishment dell’Iri, cioè nella concentrazione più alta della finanza e del potere pubblico, non ha rubato. C’è da far uscire pazzi di rabbia quelli che di ogni incarico pubblico fanno un affare privato.
Conosciamo i vizi e le assurdità del nostro Paese, e le ragioni serie dell’antipolitica, ma non al punto di rinunciare alle poche persone oneste e capaci, non al punto di rassegnarci alla sconfitta e alla disperazione”.

Sono stato e resto un grande estimatore di Prodi.

Nessun commento: