Ricevo e pubblico
Genova, 21 maggio 2008 – Oggi appuntamento solenne nella città partenopea che vive l’evento del secolo: Berlusconi apparirà a Napoli a San Gennaro. Per predisporre la città all’uopo, il governo ha fatto pulire il centro e le vie dove passerà l’«Apparente», spostando i cumuli di monnezza dal centro alla periferia. Soluzione geniale, da grande stratega.
Nessuno aveva pensato all’uovo di Colombo: spostare la monnezza, perché a forza di spostarla, alla fine sarà tanto lontana dal «centro d’interesse» che chi ha dato, ha dato, ha dato e chi ha avuto, ha avuto, ha avuto.
In una Napoli che brucia e muore, abbiamo visto i restauratori che con il pennello sottilissimo ritoccavano le lesene del palazzo reale dove si terrà la conferenza stampa del nuovo «Guaglione Apparisciente».
Il mattino però si vede dal buon giorno napoletano. Oggi governo a Napoli. Berlusconi aveva promesso solennemente e pubblicamente che sarebbe rimasto a Napoli fino alla soluzione definitiva della questione monnezza. Manterrà l’impegno o era solo una promessa elettorale? Vedremo.
Apprendiamo che il neo ministro della giustizia, Alfano, di sua sponte (nessuno può pensare che gli sia stato suggerito dal capo o dal suo avvocato senatore Ghedini) si serve del pacchetto sicurezza per svuotare il processo pendente a Milano a carico di Berlusconi accusato questa volta di falsa testimonianza e di istigazione alla falsa testimonianza, reato particolarmente odioso presso le cancellerie mondiali, dove per molto meno i ministri si dimettono.
Ecco il vero motivo della sceneggiata napoletana: tra le righe del provvedimento sicurezza che serve ad abbagliare le masse, nascondere la norma del patteggiamento in corso d’opera e la data fatidica del 31-12-2001.
Gli immigrati e i Rom sono dunque una scusa? Hanno fomentato la paura fino a questo punto? O hanno pagato i Rom perché delinquessero per permettere di inserire questa strana norma che con gli immigrati e affini non c’entra proprio nulla?
A meno che non sia un lapsus freudiano per cui Berlusconi «si percepisce» effettivamente come «estraneo». Se così fosse, noi lo confortiamo che è proprio così.
Il reato di clandestinità è una abiura giuridica e non passerà al vaglio della Corte costituzionale, come la maggior parte delle leggi fatte dal precedente governo Berlusconi, ma che sono servite a non farlo processare per decorrenza di termini o perché i reati da lui commessi sono stati dichiarati decaduti.
Il catto-udc Casini ora grida che Berlusconi fa i suoi interessi, ma nei cinque anni che fu presidente della Camera, come mai non se ne accorse e diede ordine ai suo pieds-à-terre di votare tutto comunque e dovunque.
I cattolici sono avvisati: hanno votato uno che continua recidivo a fare le leggi da sé e per sé. Viva la religione cristiana che persegue il «bene comune» alla guida di Berlusconi, l’onesto spergiuro.
«Non metteremo mai le mani nelle tasche dei cittadini». Spero che i suoi elettori non l’abbiano dimenticata questa solenne promessa, fatta in tutte le salse. Ebbene ecco come si comincia:
- 300 milioni date ad Alitalia (si dice prestito, si legge a fondo perduto).
- 146 milioni all’anno per la multa per colpa della rete4 di mediaset (questa si prende la pubblicità e gli Italiani pagano la multa).
- Il Senato ha un buco di 10 milioni e la Camera 8 milioni di euro per le liquidazioni pagate ai non eletti e la maggioranza parla già di «integrazione del bilancio» delle camere. Invece di ridurre stipendi, togliere benefici (concessi anche ai familiari e ai genitori di deputati e senatori), cosa si fa? Si continua nella via larga e conosciuta di far pagare sempre e comunque Pantalone. Qualcuno mi spiega dov’è la diversità del governo Berlusconi? Qualcun altro mi spiega perché deve avere 32 guardie del corpo, pagate dai cittadini? Perché 32 e non 30, oppure 44 come i gatti che però hanno sempre il resto di 2?
- Per il governo a Napoli: 1000 poliziotti e 500 carabinieri, oltre ai vigili: costo impreciso.
- Il governo non ha ancora cominciato a governare che già comincia con un aumento di tasse per un ammontare per difetto di euro 464 milioni presi direttamente non dalle tasche, ma dalla saccoccia di tutti coloro a reddito fisso.
Note a làtere:
Dicono le cronache che Berlusconi abbia fretta a risolvere la monnezza di Napoli non perché è emergenza sanitaria, non perché l’Europa condanna, non perché i Napoletani sono cittadini doppiamente vittime: della camorra e dei governi che si succedono, ma – udite, udite, la grande motivazione filosofica!!! – «altrimenti danno la colpa a me». Una frase da scolpire nel mausoleo di Cascella sulla lapide del grande «statista» ad perpetuam rei memoriam: «Qui giace il Grande Spazzino che provò a liberare Napoli dalla monnezza, riuscendo solo a spostarla dal centro alla periferia per colpa dell’opposizione che sequestrò i sacchetti per la raccolta». Intanto aspettiamo e vediamo la guerra santa tra Silviuccio e San Gennariello.
Genova, 21 maggio 2008 – Oggi appuntamento solenne nella città partenopea che vive l’evento del secolo: Berlusconi apparirà a Napoli a San Gennaro. Per predisporre la città all’uopo, il governo ha fatto pulire il centro e le vie dove passerà l’«Apparente», spostando i cumuli di monnezza dal centro alla periferia. Soluzione geniale, da grande stratega.
Nessuno aveva pensato all’uovo di Colombo: spostare la monnezza, perché a forza di spostarla, alla fine sarà tanto lontana dal «centro d’interesse» che chi ha dato, ha dato, ha dato e chi ha avuto, ha avuto, ha avuto.
In una Napoli che brucia e muore, abbiamo visto i restauratori che con il pennello sottilissimo ritoccavano le lesene del palazzo reale dove si terrà la conferenza stampa del nuovo «Guaglione Apparisciente».
Il mattino però si vede dal buon giorno napoletano. Oggi governo a Napoli. Berlusconi aveva promesso solennemente e pubblicamente che sarebbe rimasto a Napoli fino alla soluzione definitiva della questione monnezza. Manterrà l’impegno o era solo una promessa elettorale? Vedremo.
Apprendiamo che il neo ministro della giustizia, Alfano, di sua sponte (nessuno può pensare che gli sia stato suggerito dal capo o dal suo avvocato senatore Ghedini) si serve del pacchetto sicurezza per svuotare il processo pendente a Milano a carico di Berlusconi accusato questa volta di falsa testimonianza e di istigazione alla falsa testimonianza, reato particolarmente odioso presso le cancellerie mondiali, dove per molto meno i ministri si dimettono.
Ecco il vero motivo della sceneggiata napoletana: tra le righe del provvedimento sicurezza che serve ad abbagliare le masse, nascondere la norma del patteggiamento in corso d’opera e la data fatidica del 31-12-2001.
Gli immigrati e i Rom sono dunque una scusa? Hanno fomentato la paura fino a questo punto? O hanno pagato i Rom perché delinquessero per permettere di inserire questa strana norma che con gli immigrati e affini non c’entra proprio nulla?
A meno che non sia un lapsus freudiano per cui Berlusconi «si percepisce» effettivamente come «estraneo». Se così fosse, noi lo confortiamo che è proprio così.
Il reato di clandestinità è una abiura giuridica e non passerà al vaglio della Corte costituzionale, come la maggior parte delle leggi fatte dal precedente governo Berlusconi, ma che sono servite a non farlo processare per decorrenza di termini o perché i reati da lui commessi sono stati dichiarati decaduti.
Il catto-udc Casini ora grida che Berlusconi fa i suoi interessi, ma nei cinque anni che fu presidente della Camera, come mai non se ne accorse e diede ordine ai suo pieds-à-terre di votare tutto comunque e dovunque.
I cattolici sono avvisati: hanno votato uno che continua recidivo a fare le leggi da sé e per sé. Viva la religione cristiana che persegue il «bene comune» alla guida di Berlusconi, l’onesto spergiuro.
«Non metteremo mai le mani nelle tasche dei cittadini». Spero che i suoi elettori non l’abbiano dimenticata questa solenne promessa, fatta in tutte le salse. Ebbene ecco come si comincia:
- 300 milioni date ad Alitalia (si dice prestito, si legge a fondo perduto).
- 146 milioni all’anno per la multa per colpa della rete4 di mediaset (questa si prende la pubblicità e gli Italiani pagano la multa).
- Il Senato ha un buco di 10 milioni e la Camera 8 milioni di euro per le liquidazioni pagate ai non eletti e la maggioranza parla già di «integrazione del bilancio» delle camere. Invece di ridurre stipendi, togliere benefici (concessi anche ai familiari e ai genitori di deputati e senatori), cosa si fa? Si continua nella via larga e conosciuta di far pagare sempre e comunque Pantalone. Qualcuno mi spiega dov’è la diversità del governo Berlusconi? Qualcun altro mi spiega perché deve avere 32 guardie del corpo, pagate dai cittadini? Perché 32 e non 30, oppure 44 come i gatti che però hanno sempre il resto di 2?
- Per il governo a Napoli: 1000 poliziotti e 500 carabinieri, oltre ai vigili: costo impreciso.
- Il governo non ha ancora cominciato a governare che già comincia con un aumento di tasse per un ammontare per difetto di euro 464 milioni presi direttamente non dalle tasche, ma dalla saccoccia di tutti coloro a reddito fisso.
Note a làtere:
Dicono le cronache che Berlusconi abbia fretta a risolvere la monnezza di Napoli non perché è emergenza sanitaria, non perché l’Europa condanna, non perché i Napoletani sono cittadini doppiamente vittime: della camorra e dei governi che si succedono, ma – udite, udite, la grande motivazione filosofica!!! – «altrimenti danno la colpa a me». Una frase da scolpire nel mausoleo di Cascella sulla lapide del grande «statista» ad perpetuam rei memoriam: «Qui giace il Grande Spazzino che provò a liberare Napoli dalla monnezza, riuscendo solo a spostarla dal centro alla periferia per colpa dell’opposizione che sequestrò i sacchetti per la raccolta». Intanto aspettiamo e vediamo la guerra santa tra Silviuccio e San Gennariello.
Paolo Farinella, prete Genova
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