venerdì 16 maggio 2008

FESTA DELLA TRINITA'

Chi vuole trovare le mie considerazioni bibliche e teologiche sula trinità (dogma totalmente privo di fondamento nelle Scritture), guardi nelle mie predicazioni sul sito di Viottoli e nel mio libro "Olio per la lampada".

A me oggi preme parlare di quella bestemmia che si sta realizzando in Italia con la persecuziomne dei rom e l'incendio dei campi nomadi.

Questo è il progrom moderno. Adriano Prosperi su Repubblica e don Luigi Ciotti su L'Unità di venerdì 16 maggio hanno fermato l'attenzione su questa tragedia a partire dalla fotografia di una donna e della sua famiglia in fuga su un'Ape carica di stracci.

Non basta commuoversi. Bisogna ricordare un passato non lontano e domandarci dove stiamo andando, che cosa c'è dietro a questi roghi, come mai si confondano le esigenze della sicurezza con le derive del razzismo.


Mi domando come mai le chiese oggi non si vestano a lutto e non aprano tutti i loro spazi per accogliere questi fratelli e queste sorelle in preda alla disperazione.

Tutti vogliamo più sicurezza, ma questo governo, dietro una facciata di legalità, nasconde una pratica di esclusione sociale dei più deboli.

Noi siamo i bravi, quelli che non puzzano, sono puliti, non compiono reati. Che falsità... in questa Italia in cui basta nascondere le tracce, farsi le leggi ad personam e puoi fare una brillante carriera.

Intanto a Roma un italiano in un call center violenta la ragazza romena che faceva le pulizie. Nella stessa giornata di ieri a Torino. nei pressi della scuola Ugo Foscolo, un ragazzo italiano ha picchiato un ragazzo romeno inveendo contro di lui perchè tonasse al suo paese.

Se, lasciata da parte la dogmatica trinitaria, crediamo in un Dio solo, padre e madre di tutti gli uomini e di tutte le donne, allora il razzismo è ateismo, è negazione di questo Dio che non conosce razze, ma ama tutte le sue creature.

Chiedo ai miei lettori di sostare in silenzio davanti a Dio e al proprio cuore. Chi adora Dio non può non schierarsi dalla parte dei più deboli. Oggi non mi sento di fare nessuna altra meditazione evangelica. Prendiamoci le nostre responsabilità.

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