Ricevo, pubblico e rispondo
(13 aprile) Carissimo fratello, Franco,
ho letto con piacere molti interventi sul tema del Cattolicesimo e devo dire che sono in linea con il tuo pensiero.
Anche io mi stupisco di quanto marcio vi sia nella Chiesa, essendo io un uomo di Gesù come te e come molti altri su questa Terra, nonostante che l'Impero del Male abbia fila numerosissime ovunque.
L'unica cosa che non comprendo è la critica viscerale e negativa a Berlusconi. E peggio degli altri? Mi puoi informare del tuo pensiero?
Ciao.
Roby
(17 aprile) Caro fratello che non conosco,
credo che, se conosci davvero la vita e le opere di Berlusconi, non hai dubbi al riguardo. Del resto la mia constatazione del suo affarismo e, questi ultime settimane, del suo degrado cerebrale e psichico.
Credo che c'è tanta "casta" in Italia tra i politici, ma c'è altrettanta "palude" tra il popolo e poi... per fortuna ci sono ancora molti politici ed amministratori onesti. Ne conosco di persona. Sono quelli che dalla politica non traggono denaro, potere e privilegi.
Per me il peggio sta nel "berlusconismo" che esiste come prevaricazione contro ogni regola e come politica del "sono tutti eguali".
Questo, in sintesi, il mio punto di vista.
Un cordiale saluto.
don Franco
(17 aprile) Don Franco,
mi scuso con te di non averti comunicato il mio nome, Roby.
Io le opere di Berlusconi le conosco: ne ignoro i risvolti segreti, ove ve ne siano, ma le opere create dal Berlusca sono sotto gli occhi di tutti... e gran parte di esse ha dato lavoro e lustro ad una innumerevole sequela di persone, ivi compresi i 56.000 dipendenti di Mediaset.
Che in ciò vi sia il fondato sospetto che l'agire non sia stato sempre in funzione della comunità o comunque corretto, questo avvalora il concetto che in guerra (e in amore) tutto è permesso.
Ciò che mi stupisce e che dovrei considerare la vita di Berlusconi, quando in verità - credo davvero - che sarebbe meglio guardarsi la propria, prima di andare in casa d'altri.
Perchè questo puntare il dito, prescindendo che è tipico di una certa morale religiosa e politica, contro l'errore ed il peccato altrui... è assai spesso immemore degli errori e dei peccati propri.
Il berlusconismo sarà anche difettoso, come dici tu, caro fratello: cosa è giusto dunque per un popolo come quello italiano? Il fascismo? Il comunismo? L'anarchia?
E' facile fare morale seduti su una sedia e dire che gli altri sbagliano: guardiamoci prima dentro, poi colleghiamo il cervello.
Un caro saluto
Roby
(30 aprile) Gentile Signore,
che in guerra e in amore tutto sia permesso è certo la fotografia morale di Berlusconi, ma è una etica di bassa macelleria hitleriana e bushiana.
Mi spiace molto il fatto che una persona come Lei possa "avvalorare" questo concetto e si collochi a questo livello incredibile di degrado morale.
Che le opere di Beròlusconi siano sotto gli occhi di tutti (come le leggi ad personam) è innegabile, ma i ciechi sono molti e ancor più quelli che non vogliono vedere. Del resto si possono accecare le persone o illudendole o comperandole.
Trovo che Lei tocca un punto delicato quando mi raccomanda di cominciare a guardare a me stesso anziché al peccato altrui. Certo, è sempre un buon consiglio partire dalla verifica del proprio operato, ma spesso, come nel Suo caso, questo è un esplicito invito all'irresponsabilità.
E' una maniera, questa sì comoda, di non assumersi l'onere di documentarsi e di prendere posizione. Del resto "giudicare" non significa sputare sentenze, ma considerarsi cittadini maturi che hanno il dovere irrinunciabile di esaminare e valutare la realtà in cui vivono.
Lei, evidentemente, questo grado di maturità non l'ha ancora acquisito se è tuttora fermo all'esclusivo "esame" di sé. Il suo scritto mi dice chiaramente che conosce poco delle opere di Berlusconi e, quando me ne parla, mi sembra di trovarmi di fronte ad un raccoglitore di favole innocenti ed extraterrestri.
Se Lei avesse avuto il coraggio di fornirmi in calce alla Sua lettera un nome, cognome e indirizzo (come fa ogni persona educata quando scrive), potrei forse verificare che la Sua difesa di Berlusconi non è così pura e disinteressata come Lei vorrebbe farmi credere.
Forse potrei constatare che Lei è molto più seduto ed accomodato su una sedia che non il sottoscritto.
Il primo problema di oggi non è quello di decidere tra i massimi sistemi e tra le ben note ideologie. Forse Lei, io, il popolo italiano avremmo bisogno di governanti onesti, che non rubino, non siano evasori, non siano collusi con le mafie, siano competenti.
Nessuna di queste "virtù" vedo in un imprenditore come Berlusconi e nei suoi complici. Ma c'è chi, invece, ha bisogno di governanti ladri per poter continuare a vivere nel privilegio. Insomma Lei e io abitiamo due diversi universi culturali e forse abbiamo anche due conti diversi in banca.
Che Lei mi segnali o no il suo indirizzo preciso, riporterò sul mio blog la Sua gradita lettera e di seguito la mia risposta.
A Lei un cordiale saluto. Vedremo fra pochi giorni l'inizio della opere di Berlusconi.
don Franco
(13 aprile) Carissimo fratello, Franco,
ho letto con piacere molti interventi sul tema del Cattolicesimo e devo dire che sono in linea con il tuo pensiero.
Anche io mi stupisco di quanto marcio vi sia nella Chiesa, essendo io un uomo di Gesù come te e come molti altri su questa Terra, nonostante che l'Impero del Male abbia fila numerosissime ovunque.
L'unica cosa che non comprendo è la critica viscerale e negativa a Berlusconi. E peggio degli altri? Mi puoi informare del tuo pensiero?
Ciao.
Roby
(17 aprile) Caro fratello che non conosco,
credo che, se conosci davvero la vita e le opere di Berlusconi, non hai dubbi al riguardo. Del resto la mia constatazione del suo affarismo e, questi ultime settimane, del suo degrado cerebrale e psichico.
Credo che c'è tanta "casta" in Italia tra i politici, ma c'è altrettanta "palude" tra il popolo e poi... per fortuna ci sono ancora molti politici ed amministratori onesti. Ne conosco di persona. Sono quelli che dalla politica non traggono denaro, potere e privilegi.
Per me il peggio sta nel "berlusconismo" che esiste come prevaricazione contro ogni regola e come politica del "sono tutti eguali".
Questo, in sintesi, il mio punto di vista.
Un cordiale saluto.
don Franco
(17 aprile) Don Franco,
mi scuso con te di non averti comunicato il mio nome, Roby.
Io le opere di Berlusconi le conosco: ne ignoro i risvolti segreti, ove ve ne siano, ma le opere create dal Berlusca sono sotto gli occhi di tutti... e gran parte di esse ha dato lavoro e lustro ad una innumerevole sequela di persone, ivi compresi i 56.000 dipendenti di Mediaset.
Che in ciò vi sia il fondato sospetto che l'agire non sia stato sempre in funzione della comunità o comunque corretto, questo avvalora il concetto che in guerra (e in amore) tutto è permesso.
Ciò che mi stupisce e che dovrei considerare la vita di Berlusconi, quando in verità - credo davvero - che sarebbe meglio guardarsi la propria, prima di andare in casa d'altri.
Perchè questo puntare il dito, prescindendo che è tipico di una certa morale religiosa e politica, contro l'errore ed il peccato altrui... è assai spesso immemore degli errori e dei peccati propri.
Il berlusconismo sarà anche difettoso, come dici tu, caro fratello: cosa è giusto dunque per un popolo come quello italiano? Il fascismo? Il comunismo? L'anarchia?
E' facile fare morale seduti su una sedia e dire che gli altri sbagliano: guardiamoci prima dentro, poi colleghiamo il cervello.
Un caro saluto
Roby
(30 aprile) Gentile Signore,
che in guerra e in amore tutto sia permesso è certo la fotografia morale di Berlusconi, ma è una etica di bassa macelleria hitleriana e bushiana.
Mi spiace molto il fatto che una persona come Lei possa "avvalorare" questo concetto e si collochi a questo livello incredibile di degrado morale.
Che le opere di Beròlusconi siano sotto gli occhi di tutti (come le leggi ad personam) è innegabile, ma i ciechi sono molti e ancor più quelli che non vogliono vedere. Del resto si possono accecare le persone o illudendole o comperandole.
Trovo che Lei tocca un punto delicato quando mi raccomanda di cominciare a guardare a me stesso anziché al peccato altrui. Certo, è sempre un buon consiglio partire dalla verifica del proprio operato, ma spesso, come nel Suo caso, questo è un esplicito invito all'irresponsabilità.
E' una maniera, questa sì comoda, di non assumersi l'onere di documentarsi e di prendere posizione. Del resto "giudicare" non significa sputare sentenze, ma considerarsi cittadini maturi che hanno il dovere irrinunciabile di esaminare e valutare la realtà in cui vivono.
Lei, evidentemente, questo grado di maturità non l'ha ancora acquisito se è tuttora fermo all'esclusivo "esame" di sé. Il suo scritto mi dice chiaramente che conosce poco delle opere di Berlusconi e, quando me ne parla, mi sembra di trovarmi di fronte ad un raccoglitore di favole innocenti ed extraterrestri.
Se Lei avesse avuto il coraggio di fornirmi in calce alla Sua lettera un nome, cognome e indirizzo (come fa ogni persona educata quando scrive), potrei forse verificare che la Sua difesa di Berlusconi non è così pura e disinteressata come Lei vorrebbe farmi credere.
Forse potrei constatare che Lei è molto più seduto ed accomodato su una sedia che non il sottoscritto.
Il primo problema di oggi non è quello di decidere tra i massimi sistemi e tra le ben note ideologie. Forse Lei, io, il popolo italiano avremmo bisogno di governanti onesti, che non rubino, non siano evasori, non siano collusi con le mafie, siano competenti.
Nessuna di queste "virtù" vedo in un imprenditore come Berlusconi e nei suoi complici. Ma c'è chi, invece, ha bisogno di governanti ladri per poter continuare a vivere nel privilegio. Insomma Lei e io abitiamo due diversi universi culturali e forse abbiamo anche due conti diversi in banca.
Che Lei mi segnali o no il suo indirizzo preciso, riporterò sul mio blog la Sua gradita lettera e di seguito la mia risposta.
A Lei un cordiale saluto. Vedremo fra pochi giorni l'inizio della opere di Berlusconi.
don Franco
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