Ricevo e pubblico...
Intercettazioni false ma tendenziose
Renzo Butazzi, 16 giugno 2008, 20:52
Riso amaro. Nelle siepi dei giardini Vaticani, forse per opera del Mossad, erano state installate cimici destinate a registrare la conversazione tra Benedetto XVI e George W. Bush durante la loro recente passeggiata in quei viali. Per un caso fortuito siamo entrati in possesso della registrazione, di cui pubblichiamo la parte più interessante prima che farlo divenga pericoloso
George. Santità, tutti sappiamo che l'Iran è un grave pericolo per la civiltà occidentale e che la sua religione è nemica mortale di quella cattolica. Spero, anzi sono certo, che anche voi Santità volete che sia punito.
Benedetto. Possiamo capire che lei ragiona da capo di stato, di un grande stato. Però, in nome della bontà, della generosità, e della pietà della nostra madre chiesa, riteniamo che ogni malvagio vada convertito, prima o dopo la punizione. Ce lo impone il Signore che ha detto: "date a Cesare quello che è suo e a Dio ciò che è di Dio". A Cesare interessa il potere ma Dio e la Chiesa amano soprattutto le buone azioni. Lei mi capisce, nevvero?
George. Capisco, capisco, cosa intendete Santissimo Padre. Mi permetto di suggerirvi, a questo proposito, una certa cautela nella valutazione delle azioni petrolifere. Ora è il momento di lasciarle per impegnarsi in altre buone azioni. Fino ad oggi i nostri petrolieri mi ascoltano, ma domani, quando non sarò più presidente? Io stesso e alcuni importanti amici stiamo alleggerendo il nostro impegno in quel settore..
Benedetto. La ringraziamo della sincerità che non ci stupisce, stimabile presidente. Però nemmeno ci sorprende quanto ci ha rivelato. La divina provvidenza, che ci guarda e protegge tutti, è particolarmente benevola con noi, forse immeritatamente. Ci suggerisce sempre cosa è più opportuno fare per la gloria e la forza di santa madre chiesa. Anche noi, dunque, stiamo vendendo.
George. Allora, Santità, forse la divina provvidenza vi avrà anche spiegato che la punizione da infliggere all'Iran potrebbe compensare il peggioramento di certe buone azioni con il miglioramento di altre. Per esempio, se ne avvantaggerebbero le già buone azioni dell'industria militare, che con l'aiuto e la benedizione della vostra chiesa potrebbero tramutarsi in azioni ancora più buone.
Benedetto. E' un argomento delicato, difficile da trattare da questo soglio. La Chiesa che rappresentiamo, sia pure indegnamente, non potrà mai ammettere che strumenti di morte possano contribuire ad arricchirla. A meno che essa non li maneggi e, grazie al santo fine, non si trasformino in buone azioni nelle mani di altri.
George. Di questo non dovete preoccuparvi, altissima Santità. Anche soltanto parlare di punizione dell'Iran per liberarlo dal demonio, potrebbe trasformare in buone, anzi, ottime azioni quelle cui avevo accennato. In ogni caso, Santità, penseremmo noi a tutto, come sempre. Voi, Santità, dovreste solo lasciarci fare, mostrando comprensione con un benevolo silenzio. I cattolici nel mio paese sono tanti e la loro amicizia è importantissima. Aiutateci a conservarla con la vostra saggezza.
Benedetto. Lei è un amico sincero, signor presidente. E se le vostre azioni saranno buone, faremo il possibile perché i nostri diletti figli d'oltreoceano restino amici suoi e dei suoi amici.
Intercettazioni false ma tendenziose
Renzo Butazzi, 16 giugno 2008, 20:52
Riso amaro. Nelle siepi dei giardini Vaticani, forse per opera del Mossad, erano state installate cimici destinate a registrare la conversazione tra Benedetto XVI e George W. Bush durante la loro recente passeggiata in quei viali. Per un caso fortuito siamo entrati in possesso della registrazione, di cui pubblichiamo la parte più interessante prima che farlo divenga pericoloso
George. Santità, tutti sappiamo che l'Iran è un grave pericolo per la civiltà occidentale e che la sua religione è nemica mortale di quella cattolica. Spero, anzi sono certo, che anche voi Santità volete che sia punito.
Benedetto. Possiamo capire che lei ragiona da capo di stato, di un grande stato. Però, in nome della bontà, della generosità, e della pietà della nostra madre chiesa, riteniamo che ogni malvagio vada convertito, prima o dopo la punizione. Ce lo impone il Signore che ha detto: "date a Cesare quello che è suo e a Dio ciò che è di Dio". A Cesare interessa il potere ma Dio e la Chiesa amano soprattutto le buone azioni. Lei mi capisce, nevvero?
George. Capisco, capisco, cosa intendete Santissimo Padre. Mi permetto di suggerirvi, a questo proposito, una certa cautela nella valutazione delle azioni petrolifere. Ora è il momento di lasciarle per impegnarsi in altre buone azioni. Fino ad oggi i nostri petrolieri mi ascoltano, ma domani, quando non sarò più presidente? Io stesso e alcuni importanti amici stiamo alleggerendo il nostro impegno in quel settore..
Benedetto. La ringraziamo della sincerità che non ci stupisce, stimabile presidente. Però nemmeno ci sorprende quanto ci ha rivelato. La divina provvidenza, che ci guarda e protegge tutti, è particolarmente benevola con noi, forse immeritatamente. Ci suggerisce sempre cosa è più opportuno fare per la gloria e la forza di santa madre chiesa. Anche noi, dunque, stiamo vendendo.
George. Allora, Santità, forse la divina provvidenza vi avrà anche spiegato che la punizione da infliggere all'Iran potrebbe compensare il peggioramento di certe buone azioni con il miglioramento di altre. Per esempio, se ne avvantaggerebbero le già buone azioni dell'industria militare, che con l'aiuto e la benedizione della vostra chiesa potrebbero tramutarsi in azioni ancora più buone.
Benedetto. E' un argomento delicato, difficile da trattare da questo soglio. La Chiesa che rappresentiamo, sia pure indegnamente, non potrà mai ammettere che strumenti di morte possano contribuire ad arricchirla. A meno che essa non li maneggi e, grazie al santo fine, non si trasformino in buone azioni nelle mani di altri.
George. Di questo non dovete preoccuparvi, altissima Santità. Anche soltanto parlare di punizione dell'Iran per liberarlo dal demonio, potrebbe trasformare in buone, anzi, ottime azioni quelle cui avevo accennato. In ogni caso, Santità, penseremmo noi a tutto, come sempre. Voi, Santità, dovreste solo lasciarci fare, mostrando comprensione con un benevolo silenzio. I cattolici nel mio paese sono tanti e la loro amicizia è importantissima. Aiutateci a conservarla con la vostra saggezza.
Benedetto. Lei è un amico sincero, signor presidente. E se le vostre azioni saranno buone, faremo il possibile perché i nostri diletti figli d'oltreoceano restino amici suoi e dei suoi amici.
Nessun commento:
Posta un commento