da: l'Unità, 12 luglio 2008
Patente sospesa, risarcito "Il premier mi chieda scusa"
I titolari pro tempore dei ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno versare 100 mila
euro come risarcimento danni a Danilo Giuffrida, il giovane nei cui confronti fu avviato l' iter di sospensione della sua patente dopo che alla visita di leva aveva rivelato di essere omosessuale per 'disturbo dell'identita' sessuale''. Lo ha stabilito il presidente della quinta sezione civile del Tribunale di Catania, Ezio Cannata Baratta. La vicenda prese avvio dalla visita di leva. Ai medici di Augusta Giuffrida dichiaro' la sua omosessualita'. L' ospedale militare informo' la Motorizzazione civile che il giovane non era in possesso dei ''requisiti psicofisici richiesti'' e gli sospese la patente di guida in attesa di una revisione all' idoneita'.
Giuffrida, tramite l'avvocato Giuseppe Lipera, presento' ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania che sospese il provvedimento della Motorizzazione osservando che l'omosessualita' ''non puo' considerarsi una malattia psichica''. Contemporaneamente presento' una domanda di risarcimento danni ai ministeri della Difesa e dei Trasporti ottenendo, in primo grado, il pagamento di 100 mila euro. "Il mio legale mi dice che è il primo caso al mondo in cui viene riconosciuto un danno esistenziale per essere stato discriminato in quanto gay. La verità è che questa è stata una storia assolutamente assurda poichè i gusti sessuali centrano poco con la capacità di guidare un autoveicolo. A me è capitato questo ed ho sofferto tanto. Adesso c'è il risarcimento ma come dice il mio avvocato, Giuseppe Lipera, non bastano i soldi per ripagarmi. Il mio legale, infatti, ha chiesto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che mi chiedano scusa a nome dello Stato".
È quanto afferma il 26enne Danilo Giuffrida in merito alla decisione dalla quinta sezione civile del Tribunale di Catania che ha stabilito che i ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno versare 100 mila euro come risarcimento danni al ragazzo nei confronti
del quale fu avviato l'iter di sospensione della patente per disturbo dell'identità sessuale, dopo che alla visita di leva aveva rivelato di essere omosessuale.
"È una bella notizia. Ancora una volta il nostro paese deve dire grazie alla Magistratura ed alla forza riformatrice delle decisioni di questa". Lo afferma Anna Paola Concia, deputata Pd, in merito al risarcimento di centomila euro riconosciuto dal Tribunale di Catania al giovane siciliano "al quale era stata ritirata la patente perchè gay ed affetto da un presunto disturbo della identità sessuale". Arcigay Sicilia esprime ''soddisfazione per questa tappa positiva della vicenda Giuffrida, ritenendola evidentemente scontata''.
''E' tuttavia significativo il pronunciamento - osserva il presidente Paolo Patane' - perche' entra nell'attualita' del dibattito sulle discriminazioni:vera piaga di cui le persone omosessuali sono vittime. Troppo spesso si dimentica che dal 1984 l'Organizzazione mondiale della sanita' ha cancellato l'omosessualita' dall'elenco dei disturbi o delle alterazioni psichiche,riqualificandola come possibile, normale orientamento dell'individuo,ovvero uno dei tanti modi di essere''.
''Questo quarto di secolo - sottolineano dall'Arcigay - non e' stato sufficiente nel nostro Paese a sostenere un approccio sociale e culturale differente, per gravi responsabilita' di
chi, all'interno del sistema politico, poteva e doveva favorirlo,ed evidentemente non ha voluto. Il prezzo e' stato pagato dalle sofferenze di tantissimi ragazzi e ragazze, che si
sono visti colpevolizzare, emarginare e discriminare per le loro identita'.Questa sentenza - conclude Patane' - e' l'ennesimo indicatore dell'esistenza di tante,troppe ingiustizie, e deve
far riflettere non solo sul caso singolo, ma su un clima complessivo''.
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