Riporto da L'Unità del 1° agosto uno scritto che dovrebbe far meditare soprattutto un certo signore di Arcore.
"Olmert, in uscita anticipata dice: "Sono orgoglioso di essere il primo ministro di un Paese in cui il primo ministro può essere indagato ... Sono orgoglioso di far parte di un Paese in cui il primo ministro non è al di sopra della legge ..." . Impariamo da Israele. Dove non esiste un "Lodo Alfano" tradotto in ebraico. Dove un primo ministro che si permettesse di bollare i magistrati che lo indagano come "sovversivi destabilizzatori" non durerebbe in carica un minuto in più della sparata fatta. E ad inchiodarlo alle sue responsabilità sarebbero innanzi tutto i mezzi di comunicazione pubblici, TV e radio di Stato. Ehud Olmert si è fatto da parte prim'ancora di essere inquisito, semmai lo sarà. Ha sentito l'obbligo politico, il dovere morale, di non immischiare le sue vicende personali con il ruolo pubblico, istituzionale da lui ricoperto. Ha deciso di lasciare, da primo ministro "fiero di essere parte di un Paese in cui il premier non è al di sopra della legge". Silvio Berlusconi si è spesso detto "amico di Israele". Spesso ha affermato di sentirsi fiero di essere, "senza tentennamento alcuno" dalla parte dell'"unica democrazia esistente in Medio Oriente". Una democrazia vera. Che non fa sconti ad un suo cittadino solo perchè ricopre una carica pubblica, ma anzi proprio per questo è ancora più attenta, vigile, severa. Chissà se il Cavaliere anche in questo voglia dirsi davvero "amico di Israele". Ne dubitiamo fortemente.
Umberto De Giovannangeli
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