sabato 27 settembre 2008

RASSEGNAZIONE: CHE DISGRAZIA

Malpensa: si parte per Valencia. Oscar, Fiore e io guardiamo l'orario che sappiamo a memoria. Poi guardiamo l'uscita ... e poi, dopo il "trasferimento" comincia il gioco in questa domenica 21 settembre 2008. Partiremo con un ritardo di un ora e trentacinque minuti. La musica non cambia di molto per altri aerei di cui registriamo la prossima partenza. E' sempre così, in aereo e in treno. Ma l'aspetto che mi fa più riflettere è quello dei viaggiatori: tutti rassegnati ... Si accetta tutto come normale: le voci "metalliche" annunciano i ritardi, i cambiamenti, le soppressioni e la gente rassegnata ascolta, mugugna, tace. Ci siamo abituati/e a sopportare un po' di tutto. Se sei in treno, la puntualità è un'eccezione e il bagno sudicio è la regola. La carta te la devi portare da casa. Il finestrino rotto e lo spiffero che ti perseguita sono all'ordine del giorno. Sul sedile ben spesso devi mettere un tappetino perchè non si appicichi qualcosa ai pantaloni... Vuoti di birra e simili rendono sgradevole e disordinato lo scompartimento... Ora è ben comprensibile perchè in Italia sopportiamo persino Cicchitto e Berlusconi. Vai in chiesa e ti devi sopportare l'ultima circolare di Bagnaso. Almeno la televisione puoi tenerla spenta: il che è già un gran bene. Forse possiamo cominciare a non sopportare più tutto e a ingoiare qualche rospo di meno. Si può, si deve. Scrivere, dire, domandare, interpellare, denunciare. Qualche modo per farci sentire, da singoli e come associazioni, esiste e tocca a noi farne buon uso.

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