mercoledì 29 ottobre 2008

MANCA L'ARIA

Il teologo della liberazione Josè Marins parla della chiesa cattolica istituzionale in America Latina in una lunga intervista comparsa su Adista del 25 ottobre.

Per usare l'espressione di Eduardo Galeano, la Chiesa cattolica ha "le vene aperte": perde in quantità numerica e in qualità. Cresce il "soffocamento" intra-ecclesiale. È come stare con la testa dentro un sacco di plastica: manca l'aria e si hanno allucinazioni. Stiamo tornando indietro rispetto a quanto è stato assunto dal Vaticano II: nella liturgia, nella formazione dei seminaristi, nella scelta dei periti, dei rettori e dei vescovi, nella pratica della collegialità, nell'ecumenismo… Sono sfumati i contorni della Chiesa locale, che, diversamente dall'epoca di Medellin, non è più nella condizione di offrire la sua originale collaborazione all'insieme cattolico, ma "preferisce" ascoltare le consegne tracciate dall'esterno dalle autorità di turno. Il buon parroco, il vescovo fedele sono quelli che chiedono ai "superiori" cosa conviene dire. Ancora peggiore è il centralismo prepotente.

Mi riferisco alla proliferazione di "eunuchi" – burocratici, intellettuali, pastorali – creati per sostenere il modello canonizzato. C'è un ossessione per i numeri – movimenti e congressi che riempiono stadi e piazze con la stessa dinamica del tifo uniformato.