Quello di martedì 14 ottobre è stato uno dei giorni più bui della storia del nostro Parlamento.
Con l'approvazione del provvedimento proposto dalla lega nord che riguarda l'accesso alle scuole dei figli degli immigrati, di fatto si introdurranno classi differenziali che separeranno i figli dei lavoratori migranti dai figli dei lavoratori italiani.
Settanta anni fa, i figli dei cittadini italiani di religione ebraica furono cacciati dalle scuole del Regno d'Italia, oggi la Repubblica Italiana impedisce ai figli dei lavoratori immigrati del nostro paese, di poter iscrivere i loro figli a scuola nella classe di diritto se arrivano dopo il 31 dicembre e comunque solo dopo aver superato un test di ingresso e dopo aver studiato materie differenti da quelle previste dai programmi delle classi regolari.
Parliamo di centinaia di migliaia di bambini, adolescenti, ragazzi, che, insieme alle loro famiglie, insieme agli insegnanti che per anni hanno lavorato duramente per l'integrazione e la crescita civile del nostro paese, saranno mortificati e si sentiranno diversi e inferiori ai bambini, agli adolescenti, ai ragazzi italiani che frequentano le nostre scuole.
È sbagliato dire che il fascismo è un periodo ormai trascorso, questo provvedimento ha invece un chiaro connotato fascista, razzista e xenofobo che passa sopra il diritto all'istruzione sancito dalla nostra costituzione.
Il governo e la maggioranza del parlamento hanno fatto della guerra contro gli immigrati la loro azione principale con una irresponsabilità tale che anzichè occuparsi dei problemi reali del paese e di tutte le famiglie che non arrivano a fine mese, anziché occuparsi dei delinquenti veri, parlano e identificano il male della società nella comunità migrante tutta, rendendosi i responsabili principali del clima di razzismo e di paura che aumenta sempre più.
Non stupiamoci se gente che lavora, paga le tasse, accudisce i nostri anziani, spazza le nostre strade, costruisce le nostre case, ovvero i padri e le madri di quei bambini e ragazzi, si sentano cittadini di serie C e denunciano e si oppongono a questo clima. Io sono al loro fianco e mi auguro che le forze democratiche, sociali e politiche di questo paese, difendano i principi di libertà, uguaglianza e democrazia della nostra Costituzione.
Daniela Ruffini
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