giovedì 23 ottobre 2008

SPROLOQUI PAPALI

Riporto da Repubblica del 18 ottobre l'intervista al professor Carlo Bernardini a cura di Elena Dusi.

"Il Papa che incassa l'8 per mille non può parlare di soldi a noi, che in questi giorni lottiamo per non far annegare l'università". L'argomento finanziario è quello che più fa sobbalzare sulla sedia Carlo Bernardini, ex senatore vicino al Pci e professore di fisica alla Sapienza. Uno dei docenti che in primavera firmò la lettera di protesta contro la prolusione di Benedetto XVI all'università.

     Il Papa ha attaccato più volte la scienza. Ma il tema dei soldi emerge per la prima volta?

     "Il pontefice dimostra di essere molto male informato. Il guadagno facile si trova altrove. Forse non sa che i ricercatori, specialmente i giovani, hanno paghe da miseria, vivono nel precariato e sono i primi a perdere il posto in caso di tagli. Le affermazioni del Papa rasentano l'incredibile.

     Come risponde all'idea di una scienza senza etica?

     "Di che etica ci viene a parlare un Papa che ha visitato gli Stati Uniti e non ha sollevato l'argomento della pena di morte? Sono uno dei fondatori dell'Unione degli scienziati per il disarmo perché credo che la lotta contro la guerra e le armi di distruzione di massa vada condotta con mosse concrete, non con gli argomenti di principio".

     Benedetto XVI ha pronunciato il suo discorso 10 anni dopo l'enciclica Fides et Ratio.

     "Giovanni Paolo II considerava fede e ragione due elementi compatibili fra loro. Ognuno restava delle sue convinzioni, ma almeno c'era rispetto reciproco. Questo Papa ha una posizione molto più arretrata e il discorso di oggi dimostra che non ha timore di mettere i piedi nel piatto".

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