Due mesi fa vedeva la luce l'ultimo scritto del cardinale Martini "Conversazioni notturne a Gerusalemme" con il sottotitolo "Sul rischio della fede" (Mondadori). Mi auguravo che si accendesse un dibattito aperto, profondo, allargato. Se n'è parlato pochissimo nel cosiddetto mondo cattolico. Mi sembra che sia possibile una doppia interpretazione. I cattolici leggono poco e oggi sono gli atei e gli agnostici ad interessarsi di religione. Oppure il cattolico doc non pensa o non pensa con la sua testa. Tanto c'è il grande capo che pensa per tutti. Le due interpretazioni non sono molto confortanti, ma probabilmente si avvicinano al vero.