giovedì 15 gennaio 2009

D'ALEMA: LA TV ITALIANA E' UN BOLLETTINO ISRAELIANO

Condivido pienamente il pensiero di D'Alema. Ciò che avviene nella striscia di Gaza è una vera e propria azione punitiva coperta da gran parte della stampa italiana che fa propaganda per Israele. Secondo D'Alema non si può definire "guerra" un conflitto in cui "muoiono 900 persone da una parte e 10 dall'altra". Senza contare che la morte dei civili "dal punto di vista del fondamentalismo è uno straordinario incoraggiamento ad una campagna di reclutamento in una logica di una guerra santa all'Occidente". L'ex premier chiarisce di nutrire "avversione contro il fondamentalismo di Hamas", ma "il problema è cosa fanno l'Europa, gli Stati Uniti e Israele per non fare il gioco del fondamentalismo che uscirà rafforzato mentre saranno indebolite le leadership moderate". Per lo stesso motivo non possono essere una sorpresa le bandiere israeliane bruciate in piazza. Del resto per D'Alema, che critica la "rozzezza propagandistica di certi editorialisti nostrani", "se lasciamo stare la TV italiana, che è di fatto un bollettino israeliano, e si guarda Al Jazeera e Cnn la guerra ha un impatto enorme che alimenta il "fronte islamico fondamentalista" e i legami fra Hamas e l'Iran".

Sorprendono, come ribadisce D'Alema in queste righe comparse su Repubblica del 13 gennaio, i silenzi della stampa. Ancor più sorprende il fatto che il governo di Israele si rallegri di avere, tra i suoi sostenitori, in larga maggioranza gente di destra, fascisti, corrotti, guerrafondai… Che brutta e squallida compagnia.

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