giovedì 29 gennaio 2009

L'ACQUA RESTA PUBBLICA



 

Da Repubblica del 28 Gennaio 2009:

"Cambia tutto nella battaglia dell'acqua in Italia. Fino a ieri era quasi un tabu' dire "no" alla privatizzazione come rimedio a tutti i disservizi. La fine della gestione pubblica del bene piu' universale era diventata un "must" anche nei partiti di sinistra. Alemanno e Veltroni, Lanzillotta e Veltroni erano su posizioni quasi analoghe: mettere in gara i servizi. Ora, improvvisamente, il parlamento della Lombardia, la cui giunta di centrodestra si era lanciata verso il privato idrico in modo ancora piu' spericolato del governo Berlusconi, ha fatto marcia indietro. Tutti i partiti, inclusa Forza Italia, hanno detto che non era il caso di spingersi cosi' avanti e in effetti andava lasciato ai Sindaci decidere se cambiare gestione.

Cos'e' accaduto ? Un reggimento di comuni lumbard ha rivendicato il diritto a mantenere l'acqua pubblica laddove funzionante. Non è stata una rivolta come un'altra. Innanzitutto per la dimensione: 144 sindaci e i loro consigli hanno sottoscritto la stessa richiesta. Poi, per la trasversalità, parallela e contraria a quella che fino a ieri aveva visto Destra e Sinistra quasi unanimi nel sostenere la scelta privata.

Quella di ieri a Milano, festeggiata con un brindisi di acqua di rubinetto,è stata una vittoria della democrazia diretta, ottenuta con una battaglia caparbia che ora avrà i suoi effetti sul resto del paese, anche alla luce delle calde reazioni popolari alla legge 133 dello scorso Agosto – una bomba approvata alla chetichella – che obbliga i Comuni a mettere le reti sul mercato anche laddove i conti tornano.

La contrarietà al privato "tout court" non nasce da posizioni "teologiche" ma da una constatazione pratica: quasi ovunque dove si è scelta questa strada, le bollette sono aumentate senza che la qualità del servizio migliorasse. La rete italiana resta in rovina e richiede urgenti investimenti che nessuno vuole scucire. Per questo, Regioni hanno gia' fatto ricorso costituzionale e sindaci da Nord a Sud hanno gridato all'esproprio. Ora, con la rivolta lombarda, tutto cambia e anche il federalismo acquista piu' senso."

 

 

Cari saluti

Claudio Giambelli

Nessun commento: