martedì 24 febbraio 2009

IL VIAGGIO IN ISRAELE

È imminente il viaggio del papa in Israele. Non conosco ancora i dettagli, gli incontri, i luoghi precisi. Ratzinger comunque dimostra grinta e coraggio. Il papa ha bisogno di riparare i danni, di ricucire gli strappi e ristabilire buoni rapporti diplomatici. Vedrete che ci riuscirà perché tra poteri di destra si trova sempre un accordo per i comuni interessi. Infatti anche il governo di destra di Israele versa in cattive acque e l'appoggio di un potere come quello vaticano conta sul piano internazionale.

Ormai il papato è soprattutto interessato a coltivare la propria immagine e il proprio potere e non può permettersi di perdere la faccia di fronte al mondo ebraico che, in qualche modo, si sente offeso dalla intollerabile ed arrogante preghiera del venerdì santo cattolico in cui si prega per la conversione degli ebrei.

Voglio vedere se, aldilà delle tattiche e delle astuzie diplomatiche, sarà cambiata la preghiera in cui ci si rivolge a Dio perché gli ebrei riconoscano in Gesù il salvatore del mondo. La eliminazione di questa indecente preghiera non sarebbe un passo miracoloso, ma una scelta di necessaria onestà.