Suor Pierrette Bertrand ha preso a prestito da un autore americano, Lathrop Chuck, la parabola della tavola rotonda per esprimere il modello di partnership che sogna per la chiesa e per le istituzioni politiche, sociali, culturali.
Quando penso alla partnership
riemerge la stessa immagine:
quella di una tavola, una tavola rotonda,
smussare la grande per arrotondarla,
adottare un nuovo modello
Ciò non avviene senza piccoli graffi.
È impossibile da rimodellare e ringiovanire
senza fare un po' di male alle persone e alle tavole.
Significherebbe togliere troni e incensieri
perché non c'è che un solo re,
colui che aveva lavato i piedi dei suoi amici
mentre erano tutti a tavola. Nientemeno.
Ma allora, che succede ai ministri
quando incontrano un popolo seduto ad una tavola
rotonda?
Sono stati abituati a sedersi a capotavola
per consigliare, decidere, presiedere.
Se la pialla e la sega trasformano la forma della tavola,
la tavola rotonda cambia anche il cuore dei ministri.
In realtà, è attorno a questa tavola
che essi sperimentano la mutualità, la reciprocità,
è la sega dell'amore che li trasforma.
La tavola rotonda favorisce la comunicazione.
La tavola rotonda trasforma le relazioni.
La tavola rotonda distribuisce i ruoli.
È un popolo quello che Dio ha chiamato
senza distinzione tra "loro" e "noi",
senza fare differenza tra "voi" e "noi".
Intorno alla tavola rotonda non c'è né lato né vertice!