martedì 17 febbraio 2009

LA PARABOLA DELLA TAVOLA ROTONDA

Suor Pierrette Bertrand ha preso a prestito da un autore americano, Lathrop Chuck, la parabola della tavola rotonda per esprimere il modello di partnership che sogna per la chiesa e per le istituzioni politiche, sociali, culturali.

Quando penso alla partnership

riemerge la stessa immagine:

quella di una tavola, una tavola rotonda,

smussare la grande per arrotondarla,

adottare un nuovo modello…

Ciò non avviene senza piccoli graffi.

È impossibile da rimodellare e ringiovanire…

senza fare un po' di male alle persone e alle tavole.

Significherebbe togliere troni e incensieri

perché non c'è che un solo re,

colui che aveva lavato i piedi dei suoi amici

mentre erano tutti a tavola. Nientemeno.

Ma allora, che succede ai ministri

quando incontrano un popolo seduto ad una tavola

rotonda?

Sono stati abituati a sedersi a capotavola

per consigliare, decidere, presiedere.

Se la pialla e la sega trasformano la forma della tavola,

la tavola rotonda cambia anche il cuore dei ministri.

In realtà, è attorno a questa tavola

che essi sperimentano la mutualità, la reciprocità,

è la sega dell'amore che li trasforma.

La tavola rotonda favorisce la comunicazione.

La tavola rotonda trasforma le relazioni.

La tavola rotonda distribuisce i ruoli.

È un popolo quello che Dio ha chiamato

senza distinzione tra "loro" e "noi",

senza fare differenza tra "voi" e "noi".

Intorno alla tavola rotonda non c'è né lato né vertice!

Ogni persona è invitata a condividere leadership e pasto.