giovedì 12 febbraio 2009

UNA MEDITAZIONE DI EVA MAIO

 

E’ TEMPO…

 

 

E’ tempo che il papa

vada sul tram

e lasci il posto

con gentilezza

a una donna ,

se la vede in piedi.

 

E’ tempo che il papa

giri per i mercati rionali

e confronti i prezzi,

poi faccia la spesa

col suo segretario

scegliendo ciò che è sobrio.

 

E’ tempo che esca

col suo gatto in braccio

a chiacchierare

con la gente comune

per capire  con loro

l’ aria  che tira.

 

E’ tempo che trovi il tempo

per ascoltare

profondamente

tutti i  teologi,

quelli che la pensano come lui

e quelli che non la pensano come lui.

 

E’ tempo che si sieda

sui gradini delle chiese

con preti e non

e senza microfono davanti alla bocca

provi la bellezza

del dialogare con sorelle e fratelli.

 

E’ tempo che un papa

sappia vedere la fede

 

 

di chi gli sta  davanti attorno di fianco

e  dilati il cuore

e orienti i passi

dov’e’ il vento di Dio.

 

E’ tempo che non perda tempo

a far la prefazione

ai libri dei potenti,

a far organizzare banchetti

in onore di chi progetta guerre:

quel tempo non è solo perduto.

 

Tempo sottratto alla benedizione

dei facitori di pace:

tempo guastato avvelenato

imputridito perché asservito.

Asservito a ciò che è male

per il futuro del mondo.

 

Riprenda il tempo feriale

sulle orme del nazareno

e le vesti feriali

e parole feriali

e incontri feriali

e modi d’abitare feriali.

 

Ri-assuma la ferialità del vivere

normale

perché di sette giorni

solo uno è solenne:

gli altri tutti dediti

al lavoro di fare bello il  mondo.

 

E metta al centro

del suo dire buone notizie:

di grame e  amare

la terra è stanca.

Guardi bene l’ora

che già è tardi.