martedì 31 marzo 2009

SOLIDARIETA' AI CREDENTI DI UNA RELIGIONE ECUMENICA DI PACE

 
 
 Una lettera aperta per far sapere le mostruosità ai baha'i in Iran.

Cari amici,
ricevo e vi inoltro per informarvi,
Saluti cari
Filippo
 
Questa è una lettera aperta scritta da un gruppo di accademici, scrittori,
artisti, giornalisti e attivisti iraniani di tutto il mondo alla comunità
baha'i. La lettera è stata firmata da moltissimi dei più eminenti
intellettuali iraniani.

Ci vergogniamo!
Centocinquant'anni di oppressione e di silenzio sono troppi!
Nel nome della bontà e della bellezza e nel nome dell'umanità e della
libertà!
Come esseri umani iraniani, ci vergogniamo per tutto quello che è stato
fatto ai baha'i negli ultimi centocinquanta anni in Iran.
Crediamo fermamente che ogni iraniano, «senza distinzione alcuna, per
ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di
opinione politica o di altro genere» e senza distinzione di origine etnica
«o sociale, di ric-chezza, di nascita o di altra condizione» abbia titolo
a tutti i diritti e le libertà enumerate nella Dichiarazione uni-versale
dei diritti umani. Eppure, sin dall'inizio della Fede baha'i, i seguaci di
questa religione in Iran sono stati privati del riconoscimento di molti
diritti umani unicamente a causa delle loro convinzioni religiose.
Secondo documenti ed evidenze storiche, sin dall'inizio del Movimento babi
seguito dalla nascita della Fede ba-ha'i, migliaia di nostri concittadini
sono stati uccisi dalla spada del bigottismo e della superstizione
unicamente per il loro credo religioso. Già nei primi decenni della sua
comparsa, circa ventimila persone che facevano parte di questa comunità
religiosa sono stati brutalmente uccisi in tutte le varie regioni
dell'Iran.
Ci vergogniamo che in tutto questo tempo non sia stata registrata nessuna
voce di protesta contro questi barbari assassini;
Ci vergogniamo che fino ad oggi le voci di protesta contro questo odioso
crimine siano state infrequenti o mute;
Ci vergogniamo che oltre alla dura repressione dei baha'i nei loro decenni
formativi, anche l'ultimo secolo abbia visto periodici episodi di
persecuzione di questo gruppo di nostri concittadini, durante i quali I
luoghi dove essi abitano o lavorano sono stati messi a fuoco e le loro
vite, le loro proprietà e loro famiglie sono state sottoposte a brutali
persecuzioni e che in tutto questo tempo la comunità intellettuale
dell'Ira abbia taciuto;
Ci vergogniamo che negli ultimi trent'anni uccidere un baha'i unicamente
per il suo credo religioso sia divenuto un atto legale e che per questo
oltre duecento baha'i siano stati trucidati;
Ci vergogniamo che un gruppo di intellettuali abbia giustificato la
coercizione della comunità baha'i in Iran;
Ci vergogniamo di aver taciuto il fatto che dopo molti decenni di servizio
all'Iran i pensionati siano stati privati del diritto alla pensione;
Ci vergogniamo di aver taciuto il fatto che, in nome della fedeltà alla
propria religione e della sincerità nell'esprimere questa convinzione, a
migliaia di giovani baha'i sia stato impedito di studiare nelle università
e in altri istituti di educazione superiore in Iran;
Ci vergogniamo che, a causa delle convinzioni religiose dei loro genitori,
i bambini siano esposti a ingiurie nelle scuole e in pubblico.
Ci vergogniamo di aver taciuto la dolorosa realtà che nella nostra nazione
i baha'i sono sistematicamente oppressi e calunniati, che alcuni di loro
sono tenuti in prigione a causa delle loro convinzioni religiose, che i
luoghi dove essi abitano e lavorano sono aggrediti e distrutti e che i
loro cimiteri sono periodicamente profanati;
Ci vergogniamo di aver taciuto il fatto oscuro e atroce che le nostre
leggi e il nostro sistema legale hanno per lungo tempo emarginato i baha'i
e li hanno privati dei loro diritti e di aver passato sotto silenzio
l'ingiustizia e le vessazioni degli organi ufficiali e ufficiosi di
governo verso questo gruppo di nostri concittadini;
Ci vergogniamo per tutte queste trasgressioni e ingiustizie e ci
vergogniamo per aver taciuto tutte queste cose.
Noi sottoscritti abbiamo chiesto a voi baha'i di perdonarci per i torti
perpetrati contro la comunità baha'i in Iran.
Quando sarete trattati ingiustamente, non taceremo più.
Siamo con voi per ottenere tutti i diritti sanciti dalla Dichiarazione
universale dei diritti umani.
Uniamoci tutti per sostituire all'odio e all'ignoranza l'amore e la
tolleranza.

3 febbraio 2009

1. Abdolalian Morteza, giornalista, membro del Direttivo del CJFE
(Giornalisti canadesi per la libera espressione) – Canada, Oakville
2. Abghari Shahla, professore , Life University – USA, Atlanta
3. Abghari Siavash, professore, Università della Georgia – USA, Atlanta
4. Ahmadi Ramin, professore, Yale University – USA, Yale
5. Almasi Nasrin, editore responsabile di Shahrvand- Canada, Toronto
6. Bagherpour Khosro, poeta/giornalista – Germania
7. Baradaran Monireh, scrittore/attivista dei diritti umani – Germania
8. Beyzaie Niloofar, drammaturgo/direttore di teatro – Germania,
Francoforte
9. Boroumand Ladan, ricercatore, Fondazione Boroumand – USA, Washington
10. Boroumand, Roya, direttore esecutivo, Fondazione Boroumand – USA,
Washington
11. Choubine Bahram, ricercatore/scrittore – Germania, Colonia
12. Daneshvar Hamid, attore/direttore di teatro – Francia, Parigi
13. Darvishpour Mehrdad, professore, Università di Stoccolma – Svezia,
Stoccolma
14. Djalali Chimeh Mohammad (M.sahar), poeta – Francia, Parigi
15. Djanati Atai Behi, attore/scrittore/direttore di teatro – Francia,
Parigi
16. Ebrahimi Hadi, editore capo di Shahrgon, Canada, Vancouver
17. Fani Yazdi Reza, analista politico – USA
18. Farhoudi Vida, poeta/traduttore- Francia, Parigi
19. Forouhar Parastoo, artista/attivista dei diritti umani – Germania,
Francoforte
20. Ghaemi Hadi coordinatore int. Campagna per i diritti umani in Iran –
USA
21. Ghahraman Saghi, poeta/giornalista – Canada, Toronto
22. Ghahraman, Sasan, editore/scrittore/giornalista – Canada, Toronto
23. Javid Jahanshah, editore, Iranian [dot] com – Messico, Chihuahua
24. Kakhsaz Naser, analista politico – Germania, Bochum
25. Kalbasi Sheema, poeta – USA, Washington
26. Kassraei Farhang, scrittore/attore – Germania, Wiesbaden
27. Khorsandi Hadi, satirico – Gran Bretagna, Londra
28. Mahbaz Efat, attivista per I diritti delle donne/giornalista –
Inghilterra, Londra
29. Malakooty Sirus, chitarrista classico/compositore/conferenziere –
Inghilterra, Londra
30. Moshkin Ghalam Shahrokh, attore/ballerino – Francia, Parigi
31. Mossaed Jila, poeta/scrittore – Svezia, Göteborg.
32. Mossallanejad Ezat, scrittore/attivista dei diritti umani, CCVT
(Centro canadese per le vittime della tortura) – Canada, Toronto
33. Parsa Soheil, direttore di teatro – Canada Toronto
34. Sahimi, Muhammad professore, Università della California del Sud –
USA, California
35. Shafigh Shahla, scrittore/ricercatore – Francia, Parigi
36. Shemiranie Khosro, giornalista – Canada, Montreal
37. Sheyda Behrooz, critico/teorico letterario – Svezia, Stoccolma
38. Taghipoor Masoomeh, attore/direttore di teatro – Svezia, Göteborg.
39. Tahavori Mohammad, giornalista, USA, MA Cambridge
40. Vahdati Soheila, attivista dei diritti umani – USA, California
41. Zahedi Mitra, direttore di teatro – Germania, Berlino
42. Zerehi Hassan, capo editore di Shahrvand, Canada, Toronto
Per unirvi ai firmatari siete pregati di contattare i seguenti indirizzi
email.
niloofarbeyzaie@gmx.at, shemiranie@yahoo.com

Questo documento, in origine in lingua persiana, è stata tradotta in 9
lingue fra cui anche in italiano. Nel seguente sito potete leggerlo in
tutte le 9 lingue.

http://www.iranpresswatch.org/2009/02/feature-we-are-ashamed/