venerdì 22 maggio 2009

LA CHIESA DEI NO

Riporto da Adista del 16 aprile la seguente notizia che, ancora una volta, evidenzia l'oscurantismo della gerarchia cattolica.
"Prete e papà? Non si può! "Non c'è spazio ecclesiale per delineare una figura di prete che eserciti normalmente il ministero e, contemporaneamente e nello stesso luogo, si prenda cura di suo figlio, sia pure in un regime di celibato confessato e praticato". Lo scrive il vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, che ha risposto negativamente alla richiesta di un suo sacerdote, don Paolo Curtaz, parroco di Introd (località scelta sia da Giovanni Paolo II che Benedetto XVI per le loro vacanze estive) di continuare ad esercitare il ministero dopo aver riconosciuto un figlio avuto da una sua parrocchiana. "La Chiesa - ha commentato Curtaz suI sito internet da lui animato, tiraccontolaparola.it - mi ha donato il sacerdozio e la Chiesa, ora, mi chiede di non esercitarlo. Accetto questa decisione con rispetto e con grande dolore. Ho perciò deciso di chiedere, e ho ottenuto, di essere sciolto dagli impegni che mi derivano dal sacerdozio, per dedicarmi più liberamente alla crescita di mio figlio, per potere finalmente riprendere, da battezzato, il mio servizio alla Parola e di annuncio e per togliere la Chiesa, che amo, dall'imbarazzo di una situazione difficile da spiegare". "