venerdì 22 maggio 2009

LA RAI IMBAVAGLIATA

Siamo alle solite. Ora Berlusconi, non potendo mettere le sue amanti nei posti chiave, mette i suoi "servi", quelli che negli anni di strapotere ha comprato. Non conta la professionalità, ma l'amicizia con il presidente del Consiglio. Fa le nomine in cucinino e le comunica. Nitida la protesta di Sergio Zavoli, ma Berlusconi va avanti. La RAI è per lui la "sua" televisione, quella che deve difendere e tacere sui suoi comportamenti illegali. Noi davvero abbiamo cessato da un pezzo di essere un Paese normale.

L'altra anormalità è il silenzio, la rassegnazione dei cittadini mentre sarebbe tempo di insorgere e mandare a casa un malato e un corrotto.