martedì 23 giugno 2009

CAPITA ANCHE QUESTO

 

Così muore la carità Cristiana

di Rosario Amico Roxas

Accade a Ragusa presso la Chiesa dei Gesuiti, per mano del parroco Francesco Lupo (prete più per mestiere che per vocazione !).

La scorsa domenica era giorno di Prima Comunione; uno dei bambini aveva invitato i suoi amichetti, figli di extracomunitari e come tali "abbronzati", così li avrebbe catalogati il presidente del consiglio.

Il parroco li caccia fuori dalla Chiesa perché li scambia per questuanti, stante il colore della pelle e il loro abbigliamento inadatto alla circostanza, ma che pure rappresentava il meglio in loro possesso. Francesco Lupo, parroco, li caccia fuori non dalla sua casa ma dalla Casa di Cristo, dove lui, parroco, è chiamato a servire non a comandare.

I bambini escono mortificati dalla Chiesa, non capiscono - erano stati invitati !

I genitori del comunicando spiegano, chiariscono. Così il parroco ritiene di scusarsi pubblicamente, aggravando la sua già precaria condizione, dice che aveva scambiato quei bambini per accattoni, perché nelle ore della funzione  "è un via vai di questuanti  per l'elemosina". Dimentica il parroco che nella Casa di Cristo non esiste il concetto di elemosina, ma si eleva quello della Carità Cristiana, che coniuga insieme la solidarietà, la fratellanza, l'Amore, tutti valori che il parroco (prete per mestiere e non certo per vocazione !) ha dimostrato di non possedere.

Non so proprio come è andata a finire, ma è certa la mortificazione inflitta a quei bambini, portatori di una pelle scura e non adeguatamente abbigliati, da un sacerdote che dovrebbe insegnare e testimoniare la solidarietà e non la discriminazione, la Carità Cristiana che supera l'elemosina.

Di fronte a queste false testimonianze che mortificano lo spirito del cristianesimo, mi onoro dichiararmi con umiltà ma con rigore:

 

Rosario Amico Roxas 


Martedì 16 Giugno,2009