lunedì 13 luglio 2009

DI PIU' NON SI PUO'


Mercoledì 8 luglio a Pietra Ligure, una città della Liguria, ho assistito con sofferenza ad una liturgia spettacolare di superstizione venduta alla gente come religiosità popolare. Dalle 8 della sera fino alle 23.30 c’è stata la presentazione e la sfilata dei  crocifissi e della alabarde delle “confraternite” per le vie della città per ricordare don Nicolò che nel  16° secolo  - si narra – salvò i residenti  dalla peste.
Per quanto pensassi, alla mia benedetta età, di aver già visto spettacoli di magia, di superstizione e di idolatria, questo davvero mi mancava.  Più di venti  elaboratissimi crocifissi andavano a gara per la bellezza e luccichio: poi la statua, poi il clero, poi il sindaco e il vescovo … Osceno spettacolo di “sacre alleanze”.
E la gente? Chi estasiato, chi ridendo, chi sbottando, chi scappando verso il mare … Come si va al mercato, come si va al teatro, come si va alla corrida, come si va zigzagando … in  parte sembravano divertiti dallo spettacolo.
Altro che fede adulta! Qui siamo ormai giunti ad una pastorale atea, ad una vera propaganda dell’idolatria, ai culti magici di infimo livello.
Ho tardato a prendere sonno. Mi  rodeva dentro una domanda:” Fino a quando la gente non capirà che tutto questo è mercato, spettacolo, magia?”
Ma noi preti fino a quando approfitteremo della credulità per diffondere la superstizione?
Ma forse molta gente ha già capito che questo è davvero una pagliacciata: il sacro imbonitore, il sacro oppressivo. Resta da compiere il ministero della predicazione del Vangelo del regno di Dio che genera fiducia e amore, giustizia e solidarietà.