sabato 25 luglio 2009

Lettera ai fratelli che condividono la politica dei respingimenti dei migranti e si dichiarano cristiani

Vi scrive Antigone, comunità di cristiani incammino seguaci innamorati e battezzati da Cristo Gesù e quindi figli di Dio: "Salutiamo voi, che uniti a Gesù Cristo, siete diventati il popolo di Dio" (1 Corinzi 2).

"Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo, e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! In realtà un altro non c'é." (Galati, 1,6).

Che salvezza infatti, ci può essere nel respingere donne, bambini, minori e uomini che fuggono dalla miseria, da torture e da morte sicura? In fondo essi ci richiedono un diritto umano fondamentale: asilo politico, che viene loro negato in nome dell'avidità e dell'accaparramento.

"Non molesterai il forestiero né l'opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto" (Esodo. 22,20).

Questa terra non è nostra….ci è stata affidata da Dio, quindi non possiamo respingere altri esseri umani solo perché forestieri in questa nostra "patria". Anch'essi sono figli di Dio e quindi nostri fratelli.

"Per quel che riguarda l'amore fraterno, non avete bisogno ch'io vi scriva nulla. Voi stessi, infatti, avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri e manifestare questo amore verso tutti i nostri fratelli" (1Tessalonicesi 4,9).

La salvezza è sempre stata e sempre sarà nell'amore. Tutti noi vogliamo essere amati. Anche Gesù lo voleva. Sulla croce, prima di morire disse "Ho sete" (Giovanni. 19,28). Aveva infatti sete di essere amato da ognuno di noi e di amare tutti senza distinzione anche i nemici. Ecco dove sta la salvezza!

"Dove è tuo fratello?"
"…sono forse io il custode di mio fratello?" (Gen. 4,9)"

Dopo millenni di storia, di civiltà,di evangelizzazione, è ancora questa la nostra risposta?

Comunità di cristiani in cammino "Antigone"