venerdì 28 agosto 2009

CARA SUOR MARIA ALESSANDTRA

Ringrazio Dio ogni volta che posso incontrare persone come Lei che hanno il desiderio appassionato di servire il regno di Dio , nella nostra chiesa o in altre fedi o esperienze.
Le faccio i miei auguri per la sua imminente professione perpetua.. Io feci professione perpetua di dedicare la mia vita alla predicazione del Vangelo ben 46 anni fa e oggi ringrazio Dio che mi ha permesso di essere fedele a questo impegno. Mi rifarei prete se avessi l'età di allora. Il ministero,  esercito ora più che mai, è la gioia della mia vita e ne ringrazio Dio ogni giorno. L'entusiasmo e la dedizione crescono con gli anni. Sarà così anche per Lei.
Non ho avuto la sospensione dalla chiesa, ma dalla gerarchia. Le sanzioni che non sono prese con il consenso della comunità sono, conforme alla tradizione antica, del tutto invalide. Infatti esse non provengono dalla chiesa, ma dalla gerarchia che non può nulla senza il consenso della comunità.
Anche per me è una grande gioia far parte della chiesa-popolo di Dio e non ho mai pensato di sbattere la porta o di lasciare il ministero. Sono esente da ogni rabbia.
Carissima Suor Maria Alessandra, mi ricordi nella sua preghiera e, se ha occasione di passare da Pinerolo, saremo lieti di averla con noi in uno dei gruppi biblici  della nostra comunità o nella celebrazione eucaristica della domenica per raccogliere la sua testimonianza di fede.
Se vuole conoscere i motivi per i quali la gerarchia romana ha preso posizione contro di me, può leggere alcuni miei ultimi libri:
"Olio per la lampada", "Il dono dello smarrimento",  "Omosessualità e Vangelo" e pochi altri. Purtroppo il vaticano mi ha dato una non richiesta e non desiderata pubblicità che mi ha complicato la vita,moltiplicandomi per cinque il lavoro. Il che alla mia età è preoccupante.
Cara Suor Maria Alessandra, riceva un saluto affettuoso e l'augurio di ogni bene
                                                                                                                            don Franco Barbero