Caro Maurizio,
penso che ti ricordi di me. Sono quel prete che hai definito "traditore" e che sedeva vicino a te a "Domenica 5" nel pomeriggio del 18 ottobre.
Lascio cadere l'elogio gentile che mi hai rivolto e voglio parlarti cuore a cuore. Rispetto le tue idee di cattolico ultra tradizionalista, anche se non le condivido.
Se non rispettiamo le persone, il dialogo è finito prima di cominciare. E tu domenica hai dato una lezione di oggettiva arroganza. Ti sei almeno reso conto che hai usato un linguaggio, dei toni, degli atteggiamenti pieni di disprezzo e di violenza?
Conosco alcuni tradizionalisti che hanno le tue idee, ma non usano linguaggi così volgari e non scendono all'insulto. Tu hai usato un linguaggio triviale, offensivo.
Ma c'è dell'altro: tu non sai ascoltare, interrompi, giri e rigiri sempre la stessa minestra, lanci le stesse invettive, non dai spazio agli altri. Esattamente come fanno nei sacri palazzi: parlano dell'omosessualità e non ascoltano mai gli omosessuali.
Come un "pappagallo cattolico" hai ripetuto la solita lezioncina imparata a memoria lasciando l'impressione di un grande vuoto di riflessione personale e di un alto dosaggio di fanatismo.
Un tratto di umorismo me lo hai regalato quando hai voluto citare la Bibbia. Alludendo a qualche versetto paolino e ai "sodomiti", hai dimostrato di essere un analfabeta biblico.
Mi hai fatto tanta tenerezza. Quando parli della Bibbia puoi avere l'autorevolezza che avrei io se mi mettessi a discutere di vulcanologia. Usare la Bibbia lanciando dei versetti estrapolati qua e là, come proiettili, è segno di incompetenza.
Caro Maurizio, è mia opinione che tu abbia dato del cattolicesimo la peggiore versione che esista: quella rigida, dogmatica, arrogante, arroccata, nemica del genere umano......
La sera, tornato a casa, ho ripensato ad alcune scene non proprio tenere. Ho rivisto e ripensato ai tuoi toni aggressivi, alle tue affermazioni perentorie, sicure, immodificabili sull'omosessualità.
Mi sono domandato: "Ma questa incredibile aggressività non è la spia di un disagio? Questo linguaggio così duro e questo pensiero così chiuso non nascondono forse una omosessualità repressa?". Non so, ovviamente, se tu sia o no un omosessuale represso, ma mi hai lasciato l'impressione di un uomo infelice.
Caro Maurizio, ho sentito il desiderio di dirtelo apertamente perchè possiamo avere idee diverse, ma possiamo e dobbiamo come fratelli aiutarci e non è proprio il caso di perdere fiducia gli uni negli altri. Solo nel confronto si cresce tutti. Tu non l'hai ancora capito.
Con rispetto e amicizia
don Franco Barbero