mercoledì 14 ottobre 2009

NULLA COME PRIMA

Angelo Bertani su Adista del 3 ottobre scrive una lunga riflessione dalla quale riprendo alcune righe rinviando il lettore/lettrice ad una lettura integrale.


"La chiesa (o piuttosto la parte che ha più voce e potere) si sente debole e perciò la voce alza la voce e cerca alleanza nei poteri civili, nelle leggi e nei finanziamenti, nelle pubbliche cerimonie. Cerca di conservare le vestigia dell'antica cristianità costituita, sostenuta dalle strutture e dalle abitudini. Sente che molti lo abbandonano, o comunque si sentono liberi dai suoi precetti. Alcuni la distinguono ed anzi contrappongono al Vangelo. Anziché sforzarsi di proporre una testimonianza credibile (e faticosa), anziché impegnarsi nella formazione di libere coscienze, anziché credere nei mezzi spirituali (il Vangelo, la comunione ecclesiale, la carità), come pur si era incominciato a fare soprattutto dal Concilio in poi, da più di vent'anni la chiesa italiana sceglie la strada dei mezzi umani, l'immagine, il prestigio… Cerca le truppe d'assalto o le compagnie di ventura. Soprattutto cerca un suo ruolo nella società attraverso l'alleanza col potere, il danaro, la coltura dominante.

Quando poi si accorge che la cultura politica dominante, conservatrice, è quella che ha svuotato i contenuti etici personali e collettivi (dei quali parla ma che certo non osserva) la chiesa capisce che così non guadagna forza, ma perde quella residua. E deve reagire".