COOPERATIVA VALLEDELMARRO in Calabria, sempre più al centro di attentati della 'drangheta, aiutiamola a sopravvivere!!!
> Tu, da che parte stai?
> Manda anche tu un messaggio a Marina, Pino, Renato, Antonio, Gianfranco, Domenico, e a tutti i lavoratori e volontari di valledelmarro@libera.it
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> SCONFIGGERE MAFIA, CAMORRA, `NDRANGHETA SI PUÒ: in tutta Italia sono sorte le cooperative di Libera Terra che, grazie alla legge di iniziativa popolare 109/96, coltivano ettari di terra confiscati ai boss (www.liberaterra.it).
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> Queste terre, che erano il risultato di azioni criminali vili e spietate, omicidi, traffici di droga, armi, esseri umani, rifiuti tossici, riciclaggio, usura, racket, sono state restituite alla collettività e sono tornate produttive, volano di un circuito economico sano e virtuoso.
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> Una delle cooperative di Libera Terra splende sulla Valle del Marro (www.valledelmarro.it), nella fertile piana calabrese di Gioia Tauro (RC). Naturalmente la `ndrangheta non può ammettere questo straordinario esempio su di un territorio che pretende dichiarare suo. Già negli anni precedenti la feroce `ndrangheta aveva colpito l´azienda sabotandone i mezzi, devastando strutture e gli agrumeti, disseminando messaggi minacciosi. Le mafie infatti non rinunciano all'obiettivo di isolare e far fallire il progetto Libera Terra.
> Ancor più che l´impatto economico, è il consenso sul territorio che spaventa le mafie e deve essere annientato.
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> Lo scorso 22 settembre 2009 è stato compiuto l´ultimo pesante danno alla cooperativa Valle del Marro - Libera Terra. Nella sede operativa dell´Azienda a Polistena (RC) sono state rubate tutte le motoseghe e i decespugliatori, un atomizzatore a spalla e un generatore di corrente elettrica.
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> Il furto mirava a bloccare l´attività con pesanti ripercussioni sul ciclo delle olive che sta per mettere letteralmente a frutto le fatiche di un intero anno di lavoro, in vista dell´ormai prossimo raccolto e della spremitura.
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> Giacomo Zappia, presidente della cooperativa: "E´ impensabile che un´impresa debba trovarsi di fronte alla frustrante alternativa tra il pagare gli stipendi ai 15 dipendenti o dotarsi dei necessari sistemi di sorveglianza!".
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> Per Domenico Fazzari, vice-presidente della cooperativa: "Questo furto nasce da quella cultura mafiosa che sta già soffocando le nostre vite, costringendo un territorio al sotto-sviluppo economico. E come se non fosse abbastanza, ci avvelena con le navi affondate al largo, compromettendo il futuro dei nostri figli. In questi episodi bisogna gridare che non è più tollerabile un atteggiamento arrendevole verso i problemi della comunità. Bisogna riappropriarsi del proprio territorio e respingere quella mentalità mafiosa che si fa forte dell´ignavia della gente".
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> Immediatamente è scattata la reazione dei soci, dei dipendenti e di chi ha il coraggio di non arrendersi. L´imprenditore di attrezzature agricole Nino De Masi, un simbolo della lotta alla mafia, ha deciso di donare ai soci quattro motoseghe e quattro decespugliatori in modo da consentire l´immediata ripresa dell´attività. Anche un altro imprenditore, Gaetano Saffioti, testimone di giustizia, da anni sotto scorta per la sua denuncia del racket, ha generosamente offerto il suo tempestivo aiuto.
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> I genuini prodotti della Valle del Marro sono (al momento) salvi, e sulle tavole italiane continueranno a dimostrare che è possibile sconfiggere mafia, camorra, `ndrangheta. Che è possibile spezzare le catene del bisogno dando di posti di lavoro puliti, e che giovani coraggiosi e straordinari possono riconquistare dignità e soprattutto liberta per l´intera nostra Italia.
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> Non possiamo permetterci di abbassare la guardia finché mafia, camorra e `ndrangheta non saranno sconfitte. Fai vedere anche tu che la reazione di tutti noi è più forte della volontà di annientamento delle organizzazioni criminali.
> Se ritieni, manda un messaggio di solidarietà e di incoraggiamento ai ragazzi di valledelmarro@libera.it.
>
> Per il nostro futuro più bello, sulla nostra terra.
> Manda anche tu un messaggio a Marina, Pino, Renato, Antonio, Gianfranco, Domenico, e a tutti i lavoratori e volontari di valledelmarro@libera.it
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> SCONFIGGERE MAFIA, CAMORRA, `NDRANGHETA SI PUÒ: in tutta Italia sono sorte le cooperative di Libera Terra che, grazie alla legge di iniziativa popolare 109/96, coltivano ettari di terra confiscati ai boss (www.liberaterra.it).
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> Queste terre, che erano il risultato di azioni criminali vili e spietate, omicidi, traffici di droga, armi, esseri umani, rifiuti tossici, riciclaggio, usura, racket, sono state restituite alla collettività e sono tornate produttive, volano di un circuito economico sano e virtuoso.
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> Una delle cooperative di Libera Terra splende sulla Valle del Marro (www.valledelmarro.it), nella fertile piana calabrese di Gioia Tauro (RC). Naturalmente la `ndrangheta non può ammettere questo straordinario esempio su di un territorio che pretende dichiarare suo. Già negli anni precedenti la feroce `ndrangheta aveva colpito l´azienda sabotandone i mezzi, devastando strutture e gli agrumeti, disseminando messaggi minacciosi. Le mafie infatti non rinunciano all'obiettivo di isolare e far fallire il progetto Libera Terra.
> Ancor più che l´impatto economico, è il consenso sul territorio che spaventa le mafie e deve essere annientato.
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> Lo scorso 22 settembre 2009 è stato compiuto l´ultimo pesante danno alla cooperativa Valle del Marro - Libera Terra. Nella sede operativa dell´Azienda a Polistena (RC) sono state rubate tutte le motoseghe e i decespugliatori, un atomizzatore a spalla e un generatore di corrente elettrica.
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> Il furto mirava a bloccare l´attività con pesanti ripercussioni sul ciclo delle olive che sta per mettere letteralmente a frutto le fatiche di un intero anno di lavoro, in vista dell´ormai prossimo raccolto e della spremitura.
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> Giacomo Zappia, presidente della cooperativa: "E´ impensabile che un´impresa debba trovarsi di fronte alla frustrante alternativa tra il pagare gli stipendi ai 15 dipendenti o dotarsi dei necessari sistemi di sorveglianza!".
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> Per Domenico Fazzari, vice-presidente della cooperativa: "Questo furto nasce da quella cultura mafiosa che sta già soffocando le nostre vite, costringendo un territorio al sotto-sviluppo economico. E come se non fosse abbastanza, ci avvelena con le navi affondate al largo, compromettendo il futuro dei nostri figli. In questi episodi bisogna gridare che non è più tollerabile un atteggiamento arrendevole verso i problemi della comunità. Bisogna riappropriarsi del proprio territorio e respingere quella mentalità mafiosa che si fa forte dell´ignavia della gente".
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> Immediatamente è scattata la reazione dei soci, dei dipendenti e di chi ha il coraggio di non arrendersi. L´imprenditore di attrezzature agricole Nino De Masi, un simbolo della lotta alla mafia, ha deciso di donare ai soci quattro motoseghe e quattro decespugliatori in modo da consentire l´immediata ripresa dell´attività. Anche un altro imprenditore, Gaetano Saffioti, testimone di giustizia, da anni sotto scorta per la sua denuncia del racket, ha generosamente offerto il suo tempestivo aiuto.
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> I genuini prodotti della Valle del Marro sono (al momento) salvi, e sulle tavole italiane continueranno a dimostrare che è possibile sconfiggere mafia, camorra, `ndrangheta. Che è possibile spezzare le catene del bisogno dando di posti di lavoro puliti, e che giovani coraggiosi e straordinari possono riconquistare dignità e soprattutto liberta per l´intera nostra Italia.
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> Non possiamo permetterci di abbassare la guardia finché mafia, camorra e `ndrangheta non saranno sconfitte. Fai vedere anche tu che la reazione di tutti noi è più forte della volontà di annientamento delle organizzazioni criminali.
> Se ritieni, manda un messaggio di solidarietà e di incoraggiamento ai ragazzi di valledelmarro@libera.it.
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> Per il nostro futuro più bello, sulla nostra terra.