lunedì 26 ottobre 2009

UNA LUCIDA ANALISI

Una guerra sulla pelle della Nazione.  

 

La guerra tra il cavaliere e 3monti non riguarda una disputa di politica economica, sul metodo e sulle misure da prendere; si tratta di una guerra personale tra due interessi opposti.

Da una parte il cavaliere che insegue gli indici di gradimento precipitati verso il basso, per cui esige spendere promesse in grado di proseguire nell'itinerario della pia illusione, purchè ciò produca  una ripresa dei consensi; gli interessi economici personali li ha già abbondantemente soddisfatti riversando gran parte delle sue attenzioni economiche verso ENI ed ENEL, Impregilo, Banche (Mediobanca, Chebanca, Mediolanum), tutti investimenti ampiamente remunerativi per il finanziere Berlusconi, grazie alle intese internazionali che il presidente del consiglio Berlusconi ha realizzato con Libia, Turchia e Russia.

Dall'altra parte il tributarista 3monti che intende proseguire nel suo personalissimo itinerario di legiferare a favore  dei suoi assistiti ai quali promette e permette evasioni fiscali, condoni, scudi fiscali e tutti i mezzi e mezzucci idonei a farla franca con il fisco, tramite leggi, leggine, circolari esplicative e circolari applicative; ovviamente gli interessi tra i due  volano in rotta di collisione.

Il cavaliere vorrebbe una programmazione di politica economica dilatata alle piccole e medie industrie in modo da poter catturare il loro consenso, mentre 3monti non intende allargare i cordoni della borsa in modo di equilibrare i conti, ovviamente a discapito  della politica del lavoro e della produttività,  al fine di proseguire nei vantaggi concessi alla politica economica della finanza, che produce incremento di ricchezza personale e individuale, anche se non produce un solo posto di lavoro e non si proietta verso una ipotesi di Stato sociale con una programmazione equilibrata dell'economia. E' chiaro che 3monti gode dell'appoggio della Lega.

Tutto il Nord d'Italia è diventato il meridione d'Europa e sopravvive grazie agli imbrogli fiscali, alle evasioni; i ricavi fiscali del Nord Italia sono in esubero a fronte delle esigenze, per cui diventa facile, nel breve termine, mantenere inalterata la situazione di privilegio verso il capitalismo più esasperato, tacitando la popolazione con la logica del "panem et circenses".

In mezzo a tutto questo poderoso casino c'è l'Italia dei "coglioni", che continua a subire, illudendosi con le parole e le apparenze.

Rosario Amico Roxas