lunedì 9 novembre 2009

MANCUSO: I NUOVI CONSERVATORI

Più leggo gli scritti del teologo Vito Mancuso e più mi rendo conto della sua impostazione rigorosamente tradizionale e clericale. Non è, certo, un pensatore tradizionalista, ma decisamente conservatore sui terreni della laicità, dell'etica, della cristologia, della mariologia  e ora sulla questione del crocifisso nelle aule scolastiche e nei luoghi pubblici. Scrive: "Duemila anni di storia, grazie ai quali nel bene e nel male siamo quelli che siamo, non si cancellano con una sentenza" (Repubblica 5 novembre pag. 35).

Come ha spiegato egregiamente Stefano Rodotà sullo stesso quotidiano, la sentenza della Corte rappresenta la tutela di tutte le religioni senza trascurare né le maggioranze, né le minoranze. Non c'è ombra di smemoratezza storica ma una profonda lettura della realtà presente.

Oggi, spesso, a difendere il crocifisso sono coloro che ignorano il Vangelo e fanno affari dietro la proclamata difesa dei valori cristiani.

Vito Mancuso, che  è credente cattolico tutto d'un pezzo, si trova a citare il cardinal Bertone e le sue "zucche vuote di Halloween", come se lasciare o togliere il crocifisso comportasse qualcosa nella vita delle persone. Persino Cacciari deve riconoscere: "Sono assolutamente convinto che se Gesù tornasse sulla terra il primo a togliere i crocifissi dalle scuole sarebbe lui. Perché sono diventati ormai ornamenti del tutto incompresi".

Io, con i problemi che ha questa Italietta, penserei che come credenti dovremmo essere preoccupati di far "scendere dalla croce" della disoccupazione, del precariato, dell'emarginazione un po' di gente che vi è crocifissa.

Più Vangelo: questo mi interessa. Laicità: per questo lotto anche contro la difesa dei "nostri" simboli, spesso ridotti a immagini e strumenti per riaffermare la supremazia romano-cattolica e vaticana.

Nessun commento: