mercoledì 23 dicembre 2009

HANS KUNG

Su Repubblica del 16 dicembre è comparsa un'intervista al teologo Hans Kung che esattamente 30 anni fa fu allontanato dall'insegnamento della teologia cattolica. Kung continuò come teologo ecumenico e da allora il suo pensiero si è fatto più ampio e più libero. Ora la restaurazione è più che mai in atto. Riporto qui alcune righe dell'intervista.

 

Tornano tempi di pericolo?

«C'è anche il pericolo che la Chiesa cattolica diventi luogo di raccolta di correnti anticonservatrici. Lo vediamo con la decisione di riaccogliere nella Chiesa i vescovi tradizionalisti, consacrati illegalmente, e schierati contro il Concilio Vaticano secondo. Ma anche con l'offerta agli anglicani conservatori di tornare nel Castello della Chiesa cattolica. Eppure non ho abbandonato la mia speranza che Papa Benedetto, anche in Vaticano, prenda atto dell'emergenza della cura pastorale cattolica delle anime, e si decida a necessarie riforme, per aiutare le migliaia di parrocchie in tutto il mondo che non hanno più un parroco. Ma anche molte altre emergenze nella Chiesa impongono una urgente risposta positiva del Papa».

 

Obbligo del celibato, dogmi, crisi delle vocazioni…secondo lei la Chiesa come può restare viva nel mondo d'oggi?

«La Chiesa cattolica si richiama a Gesù Cristo come origine e fondamento. È da differenziare rispetto al Sistema romano, che è nato e si è consolidato solo dall'undicesimo secolo. Solo dalla riforma gregoriana vigono nella Chiesa cattolica un centralismo romano imposto, un estremo clericalismo e un obbligo del celibato per tutto il clero. Non a caso venne nella stessa epoca lo scisma d'Oriente. le sorti delle riforme della Chiesa d'Occidente e della riconciliazione con la Chiesa d'Oriente dipendono da una correzione di questo medievale Sistema romano».

 

Cosa vuol dire oggi, secondo lei, essere cristiano, e cattolico?

«la misura del nostro essere cristiani non può essere il diritto ecclesiastico medievale, bensì deve esserlo il Vangelo stesso, secondo le Scritture del Nuovo testamento. Che cosa significhi essere cristiani, lo scrissi già 35 anni fa, e  non ho cambiato idea: "Seguendo Gesù Cristo l'uomo nel mondo oggi può vivere, agire, soffrire e morire in modo veramente umano: nella felicità e nella sventura, nella vita e nella morte sorretto da Dio e fecondo di aiuto per gli altri"».

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