venerdì 19 febbraio 2010

HANNO BENEDETTO LE SETTE

Curzio Maltese su Il Venerdì del 12 febbraio riflette sulle lotte di bande opposte dentro le gerarchie cattoliche.

"Un osservatore acuto come Filippo Ceccarelli si domanda la ragione dell'esplosione di cinismo politico negli ambienti vaticani. Certo, non si tratta di una novità assoluta. La Chiesa è da sempre fatta da uomini e da uomini di potere. Ma negli ultimi decenni una mutazione genetica ha accelerato i processi di scissione interna, conflitto ed addirittura guerra di bande. E' l'effetto della benedizione papale, prima di Wojtyla e ancor di più con Ratzinger, al sistema delle sette. E' una setta l'Opus Dei, determinata ad accrescere il proprio potere dentro e fuori la Chiesa. E' una setta Comunione e liberazione, il cui potere economico e politico nella Lombardia di Formigoni è superiore di gran lunga a quello esercitato perfino dal Psi di Craxi. Nella visione dei due ultimi papi, le sette avrebbero dovuto essere le avanguardie di una Chiesa messa in minoranza dalla società. Si stanno rivelando, al rovescio, una minaccia mortale per gli equilibri interni. Nella mentalità delle sette, chi sta fuori è in ogni caso un nemico, pure se appartiene alla stessa fede. Questo è il costume imposto da Opus Dei e Cl alle lotte interne, ma va detto che le gerarchie vi si sono adattate anche con un certo entusiasmo. Quanto al rapporto col berlusconismo, è forse l'unico elemento comune fra tutte le bande in guerra. Alla fine, dove lo trovi un altro governo così servizievole?"

Tutte queste bande parlano, ovviamente, di comunione cristiana, di unità nella fede, ma il loro comune legame è soprattutto duplice: l'euro e il potere.

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