ho davvero tanti amici preti che segnalano il mio indirizzo . Come vedi, la chiesa non è tutta papalina
Voglio venire alla questione così rilevante che tu poni. Penso che per te non si tratti solo di una disquisizione teorica, ma probabilmente di una situazione reale in cui sei coinvolta affettivamente.
1. Credo che i "matrimoni misti" anche tra cristiani e musulmani siano ormai una realtà destinata a crescere nei prossimi anni. Non serve a nessuno negare la realtà o semplificarla o destare allarmismi. L'amore, per fortuna, non rispetta i confini, oltrepassa anche i muri, si prende gioco delle nostre rigidità. Ma anche l'amore deve fare i conti con i problemi e gli interrogativi che tu ti poni sono il segno della tua maturità.
2. Non ho certo la presunzione di dare "la" risposta ai tuoi quesiti, ma intendo segnalarti la possibilità di un percorso di cui voi, come coppia, possiate diventare coprotagonisti.
3. Intanto è evidente che c'è musulmano e musulmano come c'è cristiano e cristiano. In questo caso, più che mai, conta la singola persona, la sua "fisionomia" culturale, psicologica, spirituale. Ci sono identità rigide, chiuse e dogmatiche e ci sono, invece, persone che vivono una identità aperta, dialogica, accogliente. Come percepiamo da tanti segnali concreti, il dialogo è sempre impegnativo, ma costituisce anche la sfida, l'evento profetico per un futuro diverso. La conciliabilità e la conciliazione, forse, non stanno tanto nella coincidenza delle dottrine, ma nella capacità di accogliere le differenze e valorizzarle come elemento di apertura all'altro/a e come risorsa culturale e spirituale.
4. Per gli eventuali figli e la loro educazione alla fede, molto dipende dalla profondità della relazione dei coniugi. Insisto: in una relazione matura la decisione verrà "maturata" insieme. Solo una "coppia paritaria" può decidere senza imporre. Ciò che è difficile non è impossibile. La "cultura delle relazioni" è in movimento ed esistono anche uomini non patriarcali dentro l'Islam.
5. Ma tutti questi discorsi vanno verificati nella vostra coppia. A questo scopo sto tentando di costituire un "gruppo di coppie" come la vostra. Siccome ho un bellissimo rapporto con una giovane coppia (lei cristiana e lui musulmano) di Torino che vivono insieme da anni, posso proporre a questi amici un primo incontro con voi. Che ne dici cara Francesca? Volete vedere se la cosa vi può interessare? Credo che se riuscissimo a dar vita ad un simile gruppo (tre o quattro volte ogni anno), potremmo davvero entrare nel merito delle domande.
La vostra generazione è chiamata ad affrontare la realtà del pluralismo religioso proprio a partire dalla relazione di coppia. A mio avviso, ebraismo cristianesimo islam sono tre quartieri della stessa città. Il nostro futuro è il dialogo a partire dalla radice comune.
Cara Francesca, se credi che questa mia proposta sia praticabile, fatti viva. Possiamo incontrarci.
Un augurio di bene a voi due.
don Franco
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