domenica 21 marzo 2010

CIPOLLINI, IL CICLISMO, L'OMOFOBIA

"Il nostro è uno sport talmente maschio che chi ha tendenze omosessuali non avrebbe secondo me la tendenza a praticarlo". Ora nessuno si aspetta da Mario Cipollini approfondite disamine della condizione umana, ma un tale concentrato di pregiudizi e luoghi comuni in così poche parole rende pienamente l'idea del nostro grado di arretratezza culturale. Perché sono in tanti a pensarla come Cipollini nel machissimo mondo dello sport italiano, che ci rappresentano immune dalla presenza di omosessuali con lo stesso tono rassicurante con cui i funzionari della Farnesina affermano che sì, l'incidente aereo è stato grave, ma per fortuna non c'erano italiani tra le vittime (L'Unità 17 marzo).