o Angelo Balducci, l'ingegnere, in Vaticano era proprio di casa. Dal 1995 era infatti "gentiluomo di Sua Santità", incarico di prestigio cui sono chiamate "personalità" che per la loro capacità e autorevolezza professionale, insieme alla specchiata moralità e cristallina fede cattolica, dovrebbero dare lustro alla Santa Sede, assolvendo compiti di rappresentanza durante le udienze papali. Spetta, infatti, ai "gentiluomini" scortare e intrattenere gli ospiti di riguardo del pontefice. In più il capo del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Balducci aveva anche un altro incarico pontificio, era "consultore" della potente Propaganda Fide, la Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, il dicastero che si occupa delle missioni e che, particolare non insignificante, è l'unico ad avere un bilancio autonomo. Un incarico, in questo caso, non solo di rappresentanza. La nomina è giunta sull'onda del "grande Giubileo" del 2000, anni anche di grandi opere. Pare che Angelo Balducci fosse coinvolto nella realizzazione di un museo di Propaganda Fide da realizzare nei pressi di piazza di Spagna. Quel museo non ha mai visto luce.
Vorrei aggiungere che si spiega la nomina di Balducci a gentiluomo di sua santità. Infatti il papa riceve continuamente i più grandi delinquenti della terra che, in genere, sono benefattori della chiesa cattolica o colleghi di malaffare.
Quindi ad intrattenere questi ospiti ci vuole qualcuno che sia dello stesso livello, della stessa consorteria del malaffare. Chi meglio di Balducci?