martedì 6 aprile 2010

UNA SERIA RIFLESSIONE DA SANDRA AMURRI

Per me credente una Pasqua senza Resurrezione

di Sandra Amurri- da “il Fatto Quotidiano” di domenica 4 aprile 2010

 

Come è difficile in questo giorno di Pasqua sentirsi parte della Resurrezione di fronte ad una Chiesa che si limita a sperare e rinuncia ad organizzare la speranza. Come è difficile varcare la porta di una Chiesa che da una posizione oltranzista difende i valori umani che non rispondono all’accoglienza dei valori dell’uomo. Come è difficile continuare a vedere nell’immagine del Cristo risorto come ci invitava a fare Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, “la presenza di un uomo di cuore, capace di indignarsi, di un poeta, di un profeta, di un santo che condivide la strada insieme a noi”. Come è difficile continuare a crederci quando il messaggio cristiano si identifica con le ideologie prevalenti e gli interessi di partito. Quanta fatica sentirsi parte di una Chiesa che tace di fronte alle donne ridotte a merce di scambio economico e politico e invita i politici ad ignorare le leggi dello Stato che tutelano il loro diritto a scegliere. Di una Chiesa che sorride a chi ricerca in politica il consenso nel nome di Gesù Cristo e non in nome della loro onestà, della loro capacità di operare per la giustizia sociale dell’agire secondo principi senza prevedere deroghe per se stessi dimenticando che la politica ha una laicità che deve essere preservata da ipoteche confessionali. Come è difficile credere ancora in una Chiesa che assolve senza restituzione del male tolto uomini politici che si fanno beffa della questione morale che praticano il tornaconto personale o di Chiesa fondato sul baratto della verità e su calcoli astuti a danno del bene comune. E come è difficile dimenticare oggi le parole del Cardinale Bertone in difesa della vita al suo inizio ma non nella sua esperienza di vita che rinnegano il testamento di Gesù che muore per darci la forza di portare il peso drammatico della sofferenza delle donne e degli uomini. Come è difficile fare finta di non aver mai ascoltato dalla Chiesa “condividiamo una visione etica con la Lega” e dimenticare che la Lega invita a sparare sui barconi che trasudano di umanità negata, che dice: la “sinistra porta gli ultimi mentre noi portiamo i penultimi” come dire che gli ultimi sono spazzatura. Come è difficile non ribellarsi al messaggio di Cristo ridotto a sola difesa dei valori in termini teorici di fronte ad una Chiesa che fa solo teoria di liberazione dimenticando la prassi della liberazione. “I cristiani hanno il principio della speranza ma non hanno la virtù della speranza”, scrive il filosofo Italo Mancini per dire che non c’è Resurrezione che non porti i mali della terra. Come è difficile rivedersi in una Chiesa strutturalmente responsabile della pedofilia per aver demonizzato la sessualità, per averla dipinta come peccato , per aver educato i suoi pastori alla repressione della libertà di amare nella condivisione rendendoli uomini diversi migliori, potenti. E cos’è la pedofilia se non una sessualità senza parità, una sessualità del più forte sul più debole, se non l’affermazione della propria potenza nell’abusare di un bambino? E come scorgere Resurrezione nella negazione della pedofilia? Gesù Cristo oggi viene a dare un senso, un significato, un orientamento a ricordarci che uno sguardo limpido non si nasconde non si sottrae alla speranza e senza speranza non esiste Resurrezione perché come ci ha insegnato Don Tonino Bello la speranza “ non si enuncia: la si vive la si testimonia e la si costruisce pagando un caro prezzo”. Il prezzo della verità. Quanto è difficile oggi credere che “tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga”. A noi non resta che una preghiera: Gesù salvaci dall’ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone, da chi non esita a salvare i potenti ed esita a rialzare chi cade perché non ha più pane per restare in piedi. Noi saremo le tue sentinelle.