venerdì 28 maggio 2010

CRESCE L'ESPORTAZIONE DI ARMI ITALIANE

Boom dell'industria bellica italiana: nel corso del 2009 sono state autorizzate esportazioni di armi per oltre 4 miliardi e novecento milioni di euro, con un incremento del 61% rispetto allo scorso anno, quando il valore era fermo a 3 miliardi, e sono state effettuate consegne per oltre 2 miliardi e 200 milioni (mentre lo scorso anno la cifra era di 1 miliardo e 800 milioni).
Se a questo si aggiungono le autorizzazioni per programmi intergovernativi (ovvero i grandi sistemi d'arma costruiti in collaborazione con altri Paesi come ad esempio il cacciabombardiere Jaint Strike Fighter, per cui l'Italia spenderà almeno 14 miliardi nei prossimi 15 anni) pari ad oltre 1 miliardo e 800 milioni, il volume complessivo raggiunge la cifra di quasi 9 miliardi di euro: un record assoluto che pone l'Italia ai primissimi posti "sul mercato globale dei prodotti per la sicurezza e difesa", come si legge nel Rapporto della Presidenza del Consiglio sull'esportazione di materiali militari reso noto lo scorso 31 marzo da Palazzo Chigi.
In cima alla lista dei Paesi destinatari delle armi italiane c'è l'Arabia Saudita, che ha acquistato per 1 miliardo e 100 milioni di euro, in particolare 72 cacciabombardieri Eurofighter.
Al secondo posto la Germania (553 milioni), seguita da Stati Uniti ((495 milioni), Regno Unito (379 milioni), Quatar (317 milioni), India (242 milioni), Romania (218 milioni), Spagna (194 milioni), Emirati Arabi (175 milioni), Marocco (156 milioni), e Libia (111 milioni).
Complessivamente la maggior parte delle armi italiane (il 53%) finisce a Paesi non appartenenti all'Unione Europea o alla Nato, in molti casi a Stati in conflitto e in aree di forte tensione, spesso denunciati per violazioni dei diritti umani dalle organizzazioni internazionali.

(fonte: www.unimondo.org)