Continuiamo a chiamarla "missione" ma si tratta di una guerra vera e propria. Non credo che ci sia un'altra strada se non tornare a casa.
Come scrive Luigi De Magistris:
"La permanenza del contingente italiano non può essere considerata una mera missione di pace. Di fatto, è partecipazione ad una guerra che pone, quindi, problemi di compatibilità con l'art. 11 della Costituzione. I nostri soldati sono stati inviati con equipaggiamenti non idonei per la partecipazione ad un vero e proprio conflitto armato. Le organizzazioni internazionali non hanno creato le condizioni per una effettiva missione di pace sotto l'egida dell'ONU. Nel nostro Paese si registra a fronte di una crisi economica generale la crescita dell'esportazione di armi, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro per commesse che vedono avvinti, in particolare, Finmeccanica e Governo. Dove vanno queste armi? Non si può mascherare la partecipazione ad una guerra come una missione di pace".