venerdì 25 giugno 2010

LEGGENDO LA LETTERA DI GIACOMO


Nella lettura dei gruppi biblici in comunità tutto ha suscitato un grande interesse.
Giacomo parla con concretezza anche quando trae dal suo zaino sapienziale alcuni luoghi comuni. Abbiamo dedicato a questa piccola lettura tutti i gruppi del mese di giugno.
Dunque… nessuno/a riesce a domare la lingua. Tutti e tutte abbiamo acceso qualche falò con una parola imprudente, violenta, arrogante o mendace.
Ma, a mio avviso, spesso non sono i conflitti anche aspri che portano i danni peggiori. Nelle relazioni, ricordavo in gruppo a partire dalla mia discutibile esperienza politica, associativa, ecclesiale e comunitaria, i danni peggiori mi sembrano causati da altri comportamenti. Spesso, forse con l'intenzione di mediare i conflitti, si fa un discorso ad A, un altro a B e un terzo discorso a C. In genere ciò avviene appoggiando l'idea del più forte o di chi si allea in vista di qualche progetto o di qualche "scalata". In questo modo apparentemente non si "rompe" con nessuno, si lasciano aperte tutte le strade, ma presto risulta chiaro – per chi sa vedere – che questo stile genera fraintendimenti, conflitti repressi, disagio. Soprattutto non ci si educa al coraggio e alla coerenza. Si resta prigionieri della paura del conflitto.
Quando in un "pollaio ci sono troppi galli" (si pensi alla sinistra italiana e alle varie forme associative), sotto le dichiarazioni ossessivamente ripetute del bisogno di buone relazioni,spesso si nasconde dell'altro: rivalità,  gelosie, grossolane prevaricazioni rivestite di responsabilità e di autonomia. La radiografia delle relazioni è una operazione complessa in cui è necessario diventare consapevoli che il lupo che è in noi si traveste spesso e volentieri da agnello.