mercoledì 1 settembre 2010

BARBARIE, ESIBIZIONE E COMMERCIO

Le foto della vergogna. Quelle che mostrano soldati israeliani in posa con palestinesi arresta­ti, umiliati e mostrati come tro­fei. La denuncia di una ong israe­liana. Circolano su Facebook e sono anche fonte di commercio.

 

I video della vergogna. Le foto che umiliano il “nemico” ma che finisco­no per umiliare gli autori. Lo scan­dalo corre su Facebook. Si propaga nei circuiti mediatici dell'ultrade­stra. Diviene anche commercio. Uno sporco commercio. Tutto, me­no che un caso isolato. Il postare su Facebook foto di militari israeliani accanto a prigionieri palestinesi am­manettati e bendati rappresenta “la norma e non l'eccezione” per le for­ze armate dello Stato ebraico: a denunciarlo è l’organizzazione umanitaria israeliana Breaking the Silen­ce (Rompiamo il silenzio) , smen­tendo quanto sostenuto in un comu­nicato dall'Idf (le Forze armate isra­eliane).

L'ong - che raccoglie le testimonian­ze dei militari in merito agli abusi commessi nei Territori - sottolinea come quanto fatto dalla ex soldates­sa Eden Abargil non rappresenta “il comportamento crudele di una sola persona”, come sostengono invece le Forze armate. “È diventata la norma per i soldati assumere questo tipo ­

di stereotipo”.

(Umberto De Giovannelli, L’Unità del 19 agosto)