Con due settimane d'anticipo sui tempi l'ultima brigata da combattimento di soldati Usa lascia l'Iraq. È la fine dell'occupazione a 7 anni e più dall'invasione alla ricerca delle fantomatiche armi di sterminio di massa .
Con qualche se e alcuni ma, la guerra in Iraq è finita. L'occupazione militare americana dopo sette anni e mezzo inizia a diventare un ricordo. L'ultima brigata di unità
da combattimento è partita in anticipo rispetto alla data stabilita ufficialmente del 31 agosto e ha raggiunto all'alba il confine con il Kuwait dopo la lunga traversata del deserto a sud di Baghdad. “Un momento storico”, lo ha definito il portavoce del Dipartimento Esteri americano, Philip Crowley. E anche l'occasione per un bilancio.
L’invasione, iniziata da George W.Bush come operazione “Iraqi Fredom” il 20 marzo del 2003 contro Saddam Hussein accusato di avere armi di distruzione di massa mai rinvenute, è durata più della prima e della seconda guerra mondiale, poco meno della guerra in Vietnam.
I COSTI DELLA GUERRA
Nota anche come seconda Guerra del Golfo è costata agli Stati Uniti 749mila miliardi di dollari secondo lo studio dei fondi autorizzati dal Congresso Usa dall'ong National Priorities Project. In termini di vite umane è costata 4.440 caduti. Un conto pesante, anche se ben più leg gero rispetto a quello degli iracheni che in questi sette anni hanno perso - compresa la guerra civile etnico-religiosa che ha insanguinato il Paese specialmente tra il 2006 e il 2007 - una popolazione di oltre 150mila persone secondo il ministero della Sanità iracheno, tra civili e miliziani armati.
(Rachele Gonnelli, L’Unità)