domenica 5 settembre 2010

L'INSODDISFAZIONE DEI CINESI

Valeria Fraschetti su Repubblica del 19 agosto ha intervistato la scrittrice Lijia Zhang.

            La forbice economica cresce, la frenesia delle vite pure, per non parlare della pressione sul lavoro, tremenda”: Lijia Zhang conosce bene il costo che c'e dietro l'epocale sorpasso dell'economia cinese sul Giappone. Prima di diventare scrittrice, è stata per an­ni operaia in una fabbrica di missili: oggi vive nell'incessante trambusto che è Pechino, metropoli da qua­si 20 milioni di abitanti. Per questo l'autrice del ro manzo autobiografico Socialismo è grande! (Cooper Editore) non è tanto sorpresa di fronte ai dati sulla di­lagante infelicità dei suoi connazionali.

Signora Zhang, la Cina è diventata la seconda economia più grande al mondo, la classe media cresce più velocemente che altrove, ep­pure per il popolo il segreto della fe­licità non sembra essere nei soldi.  

    “La nostra crescita economica è tanto tumultuosa quanto iniqua: i ricchi aumentano, ma anche il gap con i poveri. Così stiamo diventan­do un popolo di invidiosi e lo slogan governativo sulla "società armo­niosa" appare sempre più una fan­donia”.

    Spesso si guarda alla Cina come a una nazione la cui unica religione è il lavoro. Eppure da lì arrivano segnali d'allarme come i suicidi nelle fabbriche e le proteste per i salari.

    “Certo, ma ci sono anche altre cause di questa insoddisfazione dif­fusa, come il traffico e i vertiginosi prezzi immobiliari”.

    In passato interrogarsi sulla felicità era considerato capriccio da occidentali. È ancora un tabù?

“No, nelle biblioteche ci sono libri sul benessere mentale e le sale d'attesa degli psicologi sono sempre più affollate”.

 

E il governo sta tenendo conto di questo malesse­re collettivo?

“In parte sì, basta guardare ai progetti ecologici. Ma per ora non è costretto a preoccuparsene molto: i cinesi, a dispetto della loro dichiarata infelicità, hanno un incrollabile ottimismo verso il futuro, grazie alle performance economiche del Paese”.