Parlava chiaro in difesa di rom, stranieri, immigrati contro le espulsioni, le
ronde e le varie violenze inflitte ai migranti.
Come segretario del Pontificio
Consiglio per i migranti da quasi dieci anni, aveva dedicato tutto il suo tempo
e tutte le sue energie per rifugiati, richiedenti asilo, profughi, zingari,
ragazzi di strada.
Più volte in Vaticano era stato richiamato perché attaccava
il governo sia italiano che francese… Il Vaticano è su ben altra strada: parla
di ingiustizie, blandisce i poveri, fa retorica quotidiana sui diritti, ma
tiene ben salde le sue alleanze con Berlusconi e Sarkozy. Monsignor Marchetto
non è stato agli ordini e alla politica ipocrita del Vaticano. Il genio funesto
della chiesa cattolica è che gioca sempre su due barchette: al vertice supremo
si sta con gli sporcaccioni e i potenti tollerando che una voce come Famiglia
Cristiana qualche volta canti una canzone solidaristica anche seria. Questo
doppio gioco illude molte persone ed è un'ipocrisia che è parte costitutiva del
governo vaticano.
Marchetto ha avuto "il torto" di essere onesto, di non fare
il doppio gioco.
Per dono di Dio, anche dentro l'istituzione ufficiale c'è
sempre qualche profeta.