sabato 23 ottobre 2010

BARZELLETTE CHE NON FANNO RIDERE

Curzio Maltese scrive su Il Venerdì del 15 ottobre:

“Le barzellette di Berlusconi. Contro le donne, e si sapeva. Ora anche contro gli avidi ebrei, capaci da far soldi pure sull’Olocausto. Ci sarebbe anche la storia della bestemmia, ma quella, come ha spiegato quel sant’uomo del cardinal Fisichella, «va contestualizzata». Da secoli i vertici della Chiesa contestualizzano la violazione dei dieci comandamenti, in genere secondo criterio di censo. Provo a contestualizzare anche la barzelletta sugli ebrei. C’è un presidente del Consiglio che frequenta ormai quasi soltanto dittatori e si prepara a un’alleanza elettorale con fascisti dichiarati, oltre che con un partito xenofobo già al governo. Nel nome del comune disprezzo per la costituzione. In Senato il fascista Ciarapico insulta i simboli ebraici. I giornalisti del revisionismo da anni fanno l’elogio funebre dei “ragazzi di Salò”, servi delle Ss. Il premier ha spiegato più volte che Mussolini era una brava persona, che non ha mai fatto male a nessuno e al massimo spediva qualcuno in villeggiatura. Sul finale, molti in vacanza ad Auschwitz, ma quello se l’è dimenticato. Questo è il contesto. A me la barzelletta di Berlusconi non fa ridere. Ma fa paura. Guardando il contesto, penso che ce ne saranno molte altre. A differenza di Maroni, sono in grado di spiegare perché. E al posto del ministro dell’Interno ne sarei preoccupato almeno quanto dei fantasmi di Belpietro.”.